Sigrid Undset nasce il 20 maggio 1882 à Kalundborg in Danimarca nella dimora materna. E' la prima delle tre figlie di Ingvald Undset, archeologo di fama internazionale e di Charlotte Gyth, appassionata anch'essa di archeologia e preziosa collaboratrice del marito.
La famiglia si stabilisce in Norvegia quando Sigrid ha due anni in quanto il
padre, malato, deve abbandonare i suoi pellegrinaggi europei e rientrare in
patria.
Cresce quindi a Christiania, che non si chiama ancora Oslo. L'infanzia sarà
segnata dalla malattia del padre ma anche dalla sua immensa conoscenza storica.
Molto presto è iniziata ai segreti dell'archeologia, delle saghe antiche
e dei canti folcloristici.
Quando suo padre muore, a 40 anni, la madre si ritrova sola con tre figlie da crescere senza risorse finanziarie. Sigrid ha 11 anni e la sua vita sarà segnata da questo evento.
Al termine della scuola dell'obbligo deve abbandonare ogni speranza di studi
universitari, segue un anno di corsi di segretariato e a 16 anni è assunta
in una ditta tedesca di Cristiania, diventando il sostegno finanziario della
madre e delle sorelle.
Lavorerà 10 anni nella stessa ditta di importazione dei elettrodomestici.
Il lavoro di impiegata d'ufficio le sta stretto ma è lì che impara
rigore e metodo di lavoro e diventa una provetta dattilografa. Dimostrerà
in seguito un talento di organizzatrice, sia come padrona di casa che alla testa
della Società norvegese degli autori, una qualità che le servirà
nella costruzione delle sue opere maggiori, i romanzi storici in più
volumi.
Gli anni in ufficio non sono per questo meno difficili. Utilizza le sue serate,
le sue notti e vacanze per scrivere. Legge molto e acquisisce da autodidatta
solide basi, si interessa alla cultura inglese, si lascia commuovere da Shakespeare
e affascinare dalle leggende della Tavola rotonda. Studia con attenzione Ibsen,
Strindberg, Brandes. Si tuffa nel suo tempo libero nell'universo e mestiere
di scrittrice.
A 22 anni termina il suo primo manoscritto, è un romanzo storico, romantico,
ambientato nel medioevo e che viene rifiutato dagli editori.
Abbandona il medioevo per la Christiania piccolo borghese della sua epoca e
pubblica Fru Martha Oulie. Ha 25 anni e si fa notare come promessa. Tutti i
romanzi che pubblicherà in seguito si svolgono a Christiania.
Gli anni dell'ufficio sono solitari e difficili, Sigrid è timida e introversa,
ha pochi amici ma il suo sguardo è acuto, sonda il cuore e l'anima delle
persone. Solitaria, ama lunghe passeggiate, visita i quartieri ricchi e poveri
e conosce la città nei suoi angoli più reconditi.
Sono personaggi, soprattutto donne, di condizioni modeste i soggetti dei suoi romanzi dal 1907 al 1918. Il mondo operaio, i drammi famigliari sono descritti con realismo sobrio, con calore ma senza sentimentalismo. Si fa notare nell'ambito del movimento dell'emancipazione femminile. D'un tratto i suoi libri si vendono bene. Dopo la pubblicazione del suo terzo titolo lascia il lavoro di segretaria e si arrangia per vivere della sua penna. Una borsa di studio per scrittori le dà l'opportunità di percorrere l'Europa.
Approda a Roma dove resta nove mesi. I suoi genitori avevano mantenuto legami
stretti con la Città Eterna, avevano pensato di farvi nascere Sigrid
quando vi avevano soggiornato nel 1882, ma la malattia del padre li aveva costretti
al rientro in Danimarca.
Roma è ai suoi occhi il vero luogo di nascita e ripercorre le tracce
dei suoi genitori. Si lega agli intellettuali scandinavi residenti a Roma, si
apre verso gli altri con gioia e libertà.
E' a Roma che incontra il pittore norvegese Anders Svarstaad, è sicuramente
il primo grande amore. Sigrid ha 27 anni, Svarstaad nove di più e ha
lasciato in Norvegia la moglie e tre figli. Il colpo di fulmine è reciproco
ma Svarstaad impiega più di tre anni per ottenere il divorzio.
Si sposano nel 1912 partendo per Londra dove vivranno sei mesi. Svarstaad dipinge,
Undset si immerge nella cultura inglese che gioca un ruolo capitale nella sua
esistenza. Da Londra partono per Roma dove nasce Anders, il loro primogenito
nel gennaio 1913.
Gli anni di matrimonio sono duri, mette al mondo tre figli e gestisce una grande
casa che include i tre figli del marito. La seconda figlia di Sigrid Undset
soffre di debilità mentale come il secondo figlio di primo letto di Svarstad.
Scrivendo di notte quando in casa tutto tace, oltre ai romanzi realistici e
alle raccolte di novelle, partecipa al dibattito pubblico su temi di attualità:
la condizione femminile, le questioni di etica e di morale. E' polemica e estremamente
critica, in particolare contrasta quelle femministe che rinnegano il valore
della maternità.
Da queste viene definita anti-femminista e aspramente criticata, tanto più
che nel concreto della sua vita la scrittrice è indubbiamente molto emancipata.
Si può oggi affermare che lo sguardo sulla condizione femminile di Sigrid
Undset è di un "femminismo profetico".
Nel 1919, con i suoi due primi figli e incinta del terzo parte per un periodo
di riposo a Lillehammer, piccola borgata tranquilla allo sbocco della vallata
del Gudbransdal. Il marito sorveglia i lavori della casa che avrebbe dovuto
accoglierla a Christiania. Gli eventi decideranno altrimenti e la coppia si
separa. Sigrid Undset partorisce in agosto e decide di istallarsi a Lillehammer.
Trasloca in una splendida proprietà che battezza Bjerkebæk: tre
belle case in legno in stile norvegese in un grande giardino. La scrittrice
trova dopo anni turbolenti un angolo di pace, lontana dal mondo, dove può
consacrarsi completamente ai suoi figli e alla scrittura.
Il matrimonio e la prima guerra mondiale l'hanno profondamente scossa. Agnostica
attraversa una fase di dolorosa inquietudine di fronte al degrado morale del
mondo, che la porterà alla conversione al cristianesimo.
Nata in un ambito libero pensatore e tollerante, dalla crisi profonda emerge
con una visione nuova della religione.
Dopo qualche anno di catechismo si converte al cattolicesimo e nel 1924 riceve
i sacramenti in Italia, a Montecassino. In Norvegia la sua conversione fa sensazione,
addirittura scandalo.
Dopo il terzo parto e dopo aver assicurato una tranquillità economica e una casa accogliente ai suoi figli, inizia la sua grande opera Kristin Lavransdatter. Ci sta lavorando da più di 15 anni e possiede a fondo il suo soggetto. Conosce i manoscritti medioevali, le chiese e i monasteri di Norvegia e altrove. Il contesto è descritto con precisione, documentato nel dettaglio, mai romanzato. Nei tre volumi che raccontano la vita di Kristin l'autrice traspone nell'epoca medioevale la gioia e il dolore, l'estasi e la disperazione delle quali ha fatto esperienza. La scelta del medioevo è legata all'importanza della fede in quell'epoca.
E' il mistero della vita così come l'ha vissuto che si esprime in Kristin
Lavransdatter. Le 1400 pagine così come le 1200 del ciclo Olav Audunssoen,
sono sempre attuali perché animati da esseri di carne e sangue.
Fra il 1920 e il 1927 pubblica i tre volumi della vita di Kristin e i quattro
di quella di Olav. Dopo questo periodo di ispirazione vigorosa succede un periodo
di grande serenità. Dal 1929 scrive parecchi romanzi contemporanei che
si svolgono a Oslo e sono segnati dall'ambiente cattolico. Pubblica anche del
lavori storici, traduce saghe islandesi in norvegese e tiene parecchie conferenze.
Nel 1934 appare il romanzo autobiografico Undici anni. Descrive la sua infanzia,
la sua vita in famiglia, la malattia del padre. E' il più bello sguardo
di bambina di tutta la letteratura norvegese e non ha paragoni a livello mondiale:
la scrittrice progredisce costantemente.
Alla fine degli anni '30 si lancia in un nuovo ciclo storico, situato nel 18°secolo.
Terminerà solamente il primo tomo, Madame Dorthea che sarà pubblicato
nel 1939.
La seconda guerra mondiale spezzerà la scrittrice sia sul piano personale
che dal punto di vista artistico. La guerra accaparrerà tutte le sue
forze. Dagli inizi degli anni '30 si è apertamente opposta al nazismo
e a Hitler e i suoi libri sono proibiti e bruciati nelle piazze in Germania.
Per non essere presa in ostaggio dai Tedeschi fa una fuga rocambolesca con gli
sci da fondo attraverso la Norvegia fino in Svezia per poi partire verso l'esilio.
Suo figlio maggiore è ucciso in un imboscata a qualche chilometro da
Bierkebaek. Sua figlia era morta poco prima della guerra, la sua casa è
presa come quartiere generale dagli ufficiali tedeschi. Con il suo ultimogenito
parte in esilio negli Stati Uniti. Le viene messo a disposizione un lussuoso
appartamento a Manhattan che lei rifiuta cercando un modesto alloggio a Brooklyn.
Senza tregua scrive e lancia appelli per difendere la causa del suo Paese occupato.
Quando rientra a casa dopo 5 anni è sfinita, la luce dei suoi splendidi
occhi azzurri si è spenta.
Il suo ultimo lavoro Caterina da Siena è rifiutato dalla casa editrice
americana perché non corrisponde alle aspettative, sarà pubblicato
postumo.
Vivrà ancora 4 anni ma non scriverà più. Muore il 10 giugno
1949. E' sepolta accanto ai suoi figli e sulla croce sono incise le parole che
lei stessa ha scelto: Sono la serva del Signore.