Cercasi SAGGI disperatamente
Di Roby Noris
Non
mi piacciono i buoni per vocazione. Quelli che sembrano privi di peccato originale,
che ti rovesciano addosso una melassa disgustosa farcita di buoni sentimenti,
senza mai esporsi con un giudizio sociale, politico, economico ed etico, sulle
situazioni, il contesto e le cause di ciò che diventa oggetto della loro
attenzione. E quando tentano di farlo, salgono alti i belati del moralismo più
bieco. Spero che Il mio amico Alulà apprezzi il fatto che non abbia ancora
usato il termine buonismo, da Sgarbi come sostiene lui.
Ma non amo neppure
i pragmatici pieni di buon senso che sprizzano ragionevolezza da tutti i pori
mentre sorridendo ci conducono sempre più in fondo al vicolo cieco dei
perdenti. Quelli del minor male che è sempre meglio di niente. Quelli
della distribuzione controllata dell'eroina per i tossici che non riusciranno
mai ad uscirne. Quelli dei preservativi distribuiti ai ragazzini da cui non
si può mica pretendere una responsabilità più grande di
tanto.
È in arrivo il nuovo OK Ragazzi definito dagli addetti ai lavori molto
hard. Prepariamo lo stomaco e le unghie per un'altra battaglia da perdere come
sempre. E il nostro governo cantonale ci comunica che riguardo alla depenalizzazione
delle droghe leggere, visto che molti le usano e non si sentono tossici, si
potrebbe anche venderle liberamente perché ciò che conta non è
la sostanza ma la persona. Quindi bevete e fumate erba quanto volete durante
il fine settimana purché non vi sentiate tossici o alcolizzati, e naturalmente
usate preservativi col marchio di garanzia. Per la maternità e paternità
responsabile poi basta decidere di non usarli, e se non funzionasse c'è
l'inseminazione artificiale con tutte le varianti possibili, e prossimamente
magari anche la clonazione. O forse mi è sfuggito qualcosa.
Niente bug per lo y2k, cioè i computer del pianeta sono riusciti a scrivere
anno 2000 senza dare completamente i numeri, ma i cervelli organici degli umani
forse un problema di baco l'hanno da un pezzo e stentano a creare un bel comitato
mondiale di crisi con adeguato stanziamento di miliardi di dollari.
In fondo mi sono quasi più simpatici i cattivi, quelli veri, che hanno
il pregio di distinguersi, quelli universalmente riconosciuti come spregevoli.
La feccia insomma che si può finalmente giudicare come tale senza esitazioni.
Quelli su cui ci si può sfogare lanciando anatemi e condanne di sorta
senza tema di essere smentiti. Visto che non serve a nulla sparare sui buoni
per vocazione e sui pragmatici pieni di buon senso, per fortuna ci sono ancora
dei cattivi autentici col pedigree, che hanno questa funzione liberatoria.
Amo molto i saggi, quelli rarissimi che sembrano sempre in via d'estinzione, quelli che incontri una volta e te li ricordi per tutta la vita. Un numero esiguo che quasi potremmo provare a fare la lista completa. Mi piacciono perché ascoltandoli si riesce più facilmente a credere che ci sia davvero speranza. Mi piacciono perché incontrandoli quasi si può toccare con mano che la verità vince per se stessa quella mediocrità che sembra sempre avere la meglio. Me ne viene in mente uno che recentemente molti hanno ascoltato per due mesi sulla TSI a Giubileo 2000: il cardinal Biffi, che con una carica di simpatia straordinaria riesce ad affermare la verità esprimendo giudizi taglientissimi, ma con una magnanimità e un'accoglienza delle persone e dei loro limiti che mi ricordano un altro saggio che amo molto, il vescovo Eugenio Corecco.