Quando parliamo di disoccupazione in riferimento
ai nostri Programmi Occupazionali, non possiamo tralasciare di
pensare al mercato del lavoro da cui le persone che accogliamo
provengono.
Mercatini: storie incrociate
di Dani Noris
Quante ore ha passato Rossella in questi quindici
anni di volontariato al mercatino di Via Bagutti a Lugano? Un
calcolo approssimativo e per difetto mi dà 9750 ore. E se aggiungiamo
le ore di presenza di Clara, Franca, Fede, Mirella, Donata, Marina
e Carla? E se andassimo a ricercare i nomi di tutte le persone
che nel corso di questa lunga storia del mercatino hanno fatto
del volontariato?
A Natale scegli i tuoi regali tra le proposte del commercio equo
di Dani Noris
Pantofole in feltro dai colori allegri e dalle
forme originali, pullover, sciarpe, scalda muscoli, guanti, tutto
rigorosamente in alpaca morbidissima, foulard di seta ricamati
a mano, camicette, gonne e pantaloni di shantung, collane, braccialetti,
anelli di ogni genere, pashmina di chashmire pregiato, animaletti
scolpiti nella pietra, raffinate statue in ottone, vasi in terracotta
realizzati secondo le tecniche Maya, miele e caffè del Sud America,
mango delle Filippine … e tanto altro ancora
L’anno del disabile ha ammorbato come una ameba,
come un parassita onnivoro alimentato dall’insaziabilità mediatica,
tutti i nostri giorni, tanto che qualcuno, forse addirittura
qualche disabile, i soliti ingrati, non vede l’ora che finisca.
Ma poteva Caritas Ticino che il disabile ce l’ha in casa, con
l’etichetta DOC attaccata al collo che sembra un vino d’annata,
tralasciare questo tema, dopo che ci ha fatto addirittura una
pubblicità sull’accessibilità alla cultura?
Naturalmente no, quindi bisognava occuparsene, senza fanfare,
senza scopertine/coprire l’acqua calda, ma senza nemmeno demolire tutto,
tanto per il gusto di essere “diversamente abili”.
Quello che ne è venuto fuori sono due trasmissioni su Tele Ticino,
andate in onda nelle puntate di Caritas Insieme del 15 e del
21 novembre, durante le quali abbiamo ascoltato cose abbastanza
sconcertanti, dalla bocca di filosofi, educatori, psicoanalisti.
Rifugiati non dimentichiamoli
di Paolo Cereda
All’inizio di quest’anno (rivista 1-2003) vi avevamo
proposto un articolo sui rifugiati, prendendo spunto dal Messaggio
del Papa per la 89a giornata mondiale del migrante e del rifugiato
ed alcune riflessioni in seguito alla votazione federale del 24
novembre 2002 in materia di richiedenti l’asilo.
Ritorniamo ora sull’argomento, con un articolo a più ampio respiro
redatto da Paolo Cereda, già collaboratore della Caritas Italiana
con cui abbiamo cooperato per un progetto in Ruanda ed ora coordinatore
dei programmi del Jesuit Refugee Service (JRS) a Roma, il Servizio
per i rifugiati dei Gesuiti. (www.jrs.net)
Cereda propone alcune riflessioni su come oggi è visto o meglio
non visto il rifugiato; in quale situazione sopravvive nei Campi,
il business della ricostruzione e dell’ “impresa umanitaria”,
l’influsso dei media.
L’obiettivo del JRS è anche quello di rilanciare la problematica
dei rifugiati, tema che a poco a poco sembra essere messo in un
angolo per poi rilanciarlo in momenti elettorali
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Editoriale
Buon Natale, Merry Christmas
a tutti, ripetiamocelo almeno fino a quando ce lo lasceranno dire.
A Natale Caritas Insieme TV compie nove anni. Sabato 21 dicembre
andrà infatti in onda su TeleTicino la 470esima puntata interamente
prodotta e realizzata in casa Caritas Ticino col suo studio e
con i suoi operatori che oltre al lavoro sociale classico fanno
anche questa rivista e Caritas Insieme TV.
CULTURA E COMUNICAZIONE
Il coraggio di parlare di temi come globalizzazione,
new economy, migrazione, multiculturalità, senza ovvietà, luoghi
comuni e sentimentalismi in un libro di Christian Albini, che
accetta la sfida per la Chiesa e ha davvero qualche cosa da dire.
Incrocia le ditae... spera. Per entrate nel cuore
di Dio, basta un setgno di croce.
Terza puntata sui giochi in internet sempre per
approfondire il tema della comunicazione in rete, o meglio della
comunicazione in generale, tre articoli e una puntata televisiva
di Caritas Insieme TV sul tema con gli stessi protagonisti, due
miei figli, Basilio e Gioacchino, e un amico Enea.
Prologo: I sacchi a pelo erano già in macchina,
stavamo preparando i panini per la cena, lo spuntino di mezzanotte
e il casse-croute delle 3 di mattina. Tante copertine/coperte perché il
freddo invernale si avvicina, un paio di batterie per il portatile,
“eNe ricordati di prendere su il cavo per collegare i Gamebo”.
Possiamo partire.
“America’s Army è uno dei 5 videogiochi d’azione
on-line più popolari. Fornisce ai giocatori la più autentica esperienza
militare disponibile, dall’esplorazione del perfezionamento dei
soldati nell’addestramento individuale e collettivo, fino al loro
dispiegamento in missioni simulate nella Guerra del Terrore”
Da alcuni anni gli organismi internazionali dibattono
sul divario che si sta creando tra coloro che hanno a disposizione
Internet e i nuovi mezzi di comunicazione e coloro che invece
non ne dispongono. Le disuguaglianze nella diffusione di Internet
preoccupano gli organismi internazionali, i governi e le ONG che
utilizzano l’espressione “frattura digitale” (digital divide)
per indicare questo nuovo fossato. Un divario che si è creato
in pochi anni ma che appare già incolmabile. Il dibattito culminerà
il prossimo 10-12 dicembre 2003 con il Vertice Mondiale dell’ONU
sulla società dell’informazione a Ginevra.
Come comunicano le ONG, grandi e piccole o come
dovrebbero comunicare? Carta stampata, o televisione e Internet?
Alcuni degli interrogativi posti nel quadro di una iniziativa
della FOSIT sul tema delle ONG (organizzazioni non governative)
e la comunicazione con una serata televisiva a Caritas Insieme
sabato 4 ottobre 2003. Trenta studenti americani con Claudio Naiaretti,
segretario della Fosit, nel Sigrid Undset Club, dialogavano con
gli ospiti dello studio a Pregassona: Earl Nolte direttore del
SIT, Roby Noris direttore di Caritas Ticino e Pio Wennubst della
DSC.
IMPEGNO SOCIALE E POLITICO
Fine d’anno e si tira qualche
somma. E i conti tornano. Guardando, come si è fatto durante l’ultima
assemblea di Caritas Ticino, all’andamento finanziario dell’anno
in corso, del precedente chiuso e del prossimo preventivato, si
può essere soddisfatti.
Da alcuni anni si moltiplicano gridi d’allarme
attorno al presunto aumento della violenza e della delinquenza
tra i giovani e dei giovani in genere.
Sembra trattarsi di un fenomeno che investe tutte le società cosiddette
avanzate che in generale si identificano con il mondo occidentale,
dove si coniugano benessere finanziario, forte urbanizzazione,
alto livello di accesso all’istruzione, alta accessibilità ai
media (televisione, internet e stampa) unitamente a tensioni etniche,
sacche di povertà, disoccupazione fluttuante ecc.
FINESTRA DIOCESANA
Nell’agenda di Giovanni Paolo II due date sono
sempre fisse anche se in attesa di conferma per via delle sue
condizioni di salute: il 5 e il 6 giugno 2004 a Berna, in Svizzera
dove avrà luogo l’incontro nazionale dei giovani cattolici che
segue quello svolto nel 1998 sul Monte Tamaro in Ticino.
SANTI DA Scopertine/copRIRE
Benedetta Bianchi Porro
di Patrizia Solari
Scrivo nel giorno di Ognissanti (anche questo un
modo per santificare le feste...) e sono grata a questo compito
che mi permette di tenere lo sguardo fisso sull’essenziale. La trasmissione
televisiva di Caritas Insieme ci ha fatto incontrare la figura di
Benedetta Bianchi Porro e di fronte a una presenza come la sua,
nell’incontro possibile con i suoi famigliari, guardando il modo
con il quale ha potuto vivere la sua condizione di sofferenza, diffondendo
attorno a sé la pace, non si può non essere richiamati al senso
e alla verità delle cose e dire, con le sue parole: “Basta credere
per vedere tutto in un’altra morbida luce.”
Molte parole si sono spese in questo periodo per
cercare di descrivere il volto sorridente e raggiante di Madre Teresa,
quel volto esposto sull’arazzo della loggia della Basilica di San
Pietro, lo scorso 19 ottobre giorno della beatificazione.
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