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Cristina figlia di Lavrans (Kristin Lavransdatter), il capolavoro della scrittrice
norvegese Sigrid Undset, definito un monumento della letteratura universale,
introvabile in lingua italiana da decine di anni, uscirà nelle prossime
settimane per l'editrice Rizzoli, collana "I libri dello spirito cristiano".
Sigrid
Undset: quel che conta è la Gloria di Dio
Di Dani Noris
Sigrid Undset è nata in Danimarca nel 1882, figlia di un archeologo di
fama internazionale.
Poco dopo la sua
nascita la famiglia si trasferisce a Oslo chiamata ancora, in quel tempo, Cristiania.
Il padre muore quando Sigrid ha undici anni, lasciando la moglie e le tre figlie
senza soldi. A sedici anni Sigrid è costretta a lavorare per aiutare
i suoi: diventa segretaria.
La vita in ufficio, poco comune in quell'epoca per una donna, le apre gli orizzonti, che avrebbe probabilmente ignorato, sulla condizione delle donne e delle giovani che lavorano. Inizia a scrivere e a pubblicare qualche novella su quanto ha potuto osservare del mondo che la circonda, mescolato al folklore norvegese, che suo padre le ha fatto conoscere e amare. Il successo di questi scritti le permetterà ben presto di abbandonare l'ufficio e consacrarsi interamente alla letteratura.
Con il denaro ricevuto, grazie a un premio letterario, si reca a Roma, accolta in un mondo straordinariamente diverso da quello conosciuto fino ad allora, un mondo composto da artisti e scrittori appartenenti a tutte le nazionalità. Vi incontra un pittore norvegese, Svarstad, sposato e padre di tre bambini. Malgrado lo scandalo che questa unione può suscitare, egli divorzia e si sposano. Fra il 1912 e il 1919 avranno due figli e una figlia, Mauren Charlotte, handicappata mentale che morirà a vent'anni. Dopo la nascita in Italia del primo figlio, la famiglia si trasferisce a Oslo.
In questo periodo, un certo Peter Rokseth si propone come missione di fare conoscere in Norvegia la rinascita spirituale che ha appena scopertine/coperto in Francia. Sostiene una tesi su Paul Claudel e prepara un libro su Péguy, che la morte non gli permetterà di terminare.
Sigrid Undset, agnostica, si interessa dapprima, poi si appassiona per questo movimento e lei stessa scrive un articolo su Maritain. Alla fine della prima guerra mondiale alcuni domenicani francesi si stabiliscono a Oslo e Sigrid ne subisce l'influsso: è affascinata dal cattolicesimo, fascino che la spinge alla ricerca sulla storia della Norvegia cattolica del Medio Evo.
Sigrid si rivolta contro le idee materialiste, che confidano nel progresso, si erge contro la tendenza a considerare l'uomo come misura dell'universo. E' contro il dominio dell'uomo su tutte le cose e concentra la sua critica contro l'individualismo che non conosce doveri. All'inizio la sua reazione è collerica, i suoi scritti e le sue conferenze provocatorie e polemiche.
Poi, pian piano, la sua reazione si fa più profonda, si rende conto che l'uomo e la società hanno bisogno di qualche cosa: del Regno di Dio presente, ora in ognuno. Essa va fino alle ultime conseguenze di quanto le è stato rivelato: in linea con il suo temperamento e con il suo bisogno di assoluto, si converte al cattolicesimo, provocando in Norvegia una piccola rivoluzione: infatti il protestantesimo luterano è la religione di Stato e Sigrid Undset, è già una personalità pubblica.
Come conseguenza di questa sua scelta, deve affrontare una profonda prova riguardante la sua famiglia. Infatti la prima moglie di Svarstad è ancora viva, e per praticare la religione cattolica appena abbracciata, Sigrid Undset deve separarsi dal marito. Lui resterà a Oslo, lei si istallerà con i loro figli e i figli del matrimonio precedente del marito, in un'antica casa contadina a Lillehammer.
Nel 1935, Sigrid Undset scrive un primo articolo di denuncia al nazismo, che appare a Lucerna su una rivista anti-nazista, pubblicazione a cui collaborarono persone di ogni confessione: clericali, protestanti e cattolici, ma anche scienziati e filosofi fra cui Nikolaj Berdjaiev. I suoi attacchi al nazismo continueranno negli anni seguenti, nelle riviste e giornali scandinavi ed esteri. Sigrid Undset aveva una larga cerchia di lettori in Germania; quindi la sua sfida al nazismo non mancò di suscitare un grave scandalo. Si lessero reazioni di questo genere: "I prodotti letterari della Undset non dovranno trovarsi mai nelle pubblicazioni, librerie e biblioteche tedesche". Quando nel 1940 i Tedeschi invadono la Norvegia, essa è costretta a fuggire: risale l'arcipelago con gli sci, fino in Lapponia che attraversa per arrivare in Svezia. Ha sessant'anni. Giunta a Stoccolma apprende della morte del figlio primogenito, Anders, caduto con altri migliaia di giovani mentre tentava di ostacolare l'avanzata del nemico. Con il solo figlio rimastole, Hans, che la raggiunge, parte per Mosca, quindi attraverso il Giappone arrivano a S. Francisco e successivamente a New York. Scrive articoli, tiene conferenze e lavora con Thomas Mann e Jacques Maritain.
Finita la guerra ritorna a Lillehammer. Continua a scrivere: la sua ultima opera, interrotta dalla morte il 10 giugno 1949, è sulla vita di Santa Caterina da Siena.
Cristina figlia di Lavrans ha un posto particolare nell'opera di Sigrid Undset, non tanto per il successo mondiale che portò l'autrice alla celebrità e all'ottenimento del Premio Nobel, ma perché l'opera fu scritta nel momento pieno di stupore per quanto suscitò in lei l'incontro con il Signore, unito alle lacrime per le sue tragedie personali.
Nei precedenti romanzi Sigrid Undset aveva descritto tanti grigi destini di donne, sacrificate nella realtà contemporanea. Ora concepisce una figura femminile raggiante: Cristina, vissuta nella Norvegia cattolica del secolo XIV, personaggio nel quale si può essere tentati di scopertine/coprire una sorta di confessione o di professione di fede dell'autrice.
Questo libro è scritto di notte: quando tutto è calmo in casa, Sigrid Undset si siede alla scrivania e lavora fino alle due o alle tre del mattino. Alle sette i ragazzi si svegliano. Lei rimane a letto fino a mezzogiorno a studiare le vecchie leggi, i manoscritti dei processi, i conti dei monasteri. Poi la vita quotidiana riprende il suo corso: i bambini hanno bisogno di attenzione, gli ospiti di essere intrattenuti, i giornali e i libri di essere letti, le numerose piante e i fiori rari del suo giardino di essere curati, fino a quando la casa ritrova la calma e con il sostengo di caffè e sigarette Sigrid riprende a scrivere.
La Ghirlanda, il primo dei tre libri che compongono il romanzo, uscirà nell'autunno del 1920. E' un successo favoloso in tutta la Scandinavia. La critica è unanime nel definire il romanzo il più importante che sia stato scritto nella letteratura norvegese. Sigrid non si scompone di fronte a questo grande successo: lo accoglie con calma e in un silenzio apparentemente indifferente. Si commuove invece quando una discendente di un personaggio del romanzo, Simon Darre, vissuto quindi nel 1300, le invia 5 chilogrammi di burro.
Continuò il suo lavoro notturno: nell'autunno del 1921 uscì il secondo volume: La signora della Casa, e nell'autunno successivo, il terzo: La Croce. In tre anni aveva scritto, di notte, quasi 1400 pagine.