Caritas
Ticino con te guarda il mondo a colori
È lo slogan
dello stand di Caritas Ticino alla Primexpo di quest'anno a Lugano, uno stand
consacrato al tema dell'informazione: la rivista e l'emissione televisiva.
Uno stand coloratissimo che propone gli ombrelli a 8 colori con il logo CARITAS INSIEME e le T-shirt. Molto video, alcune emissioni e un nuovissimo spot giocato sugli ombrelli, Alice che balla il tip tap, rivisitando scanzonatamente I'm singing in the rain, fischiettando la sigla della nostra emissione.
Caritas Ticino a colori e in musica per dar voce alla solidarietà e alla vita ecclesiale con la doppia testata CARITAS INSIEME.
Ci sono giunti moltissimi complimenti dopo l'uscita dell'ultimo numero della rivista nella nuova veste, che ci incoraggiano a continuare a batterci per un'avventura informativa che non ha precedenti in Caritas. Creare spazi dove uno sguardo di speranza sia possibile, attraverso fatti concreti e testimonianze. Con tutti i mezzi che si riescono ad attivare.
Ma c`è anche chi non capisce perché Caritas Ticino dia così importanza all'informazione senza limitarla ai propri progetti e a chiedere soldi per sostenerli. Apriamo il dibattito: Informazione è dialogo, quindi parliamone.
E poi perché spendere così tanto per una rivista? Qualcuno - ben pochi comunque - si lamenta e vorrebbe un foglio informativo "povero": ma la forma attuale costa meno di quella dell'anno scorso. E per farsi ascoltare e farsi leggere comunque bisogna raggiungere il pubblico che grazie allo sviluppo incredibile dei mezzi di comunicazione ha imparato a scegliere secondo criteri formali severissimi: questo non mi piace e non lo leggo o non lo ascolto. E senza possibilità di replica. Inutile recriminare o stracciarsi le vesti perché quel che conta dovrebbe essere il contenuto.
Ma vale il vecchio adagio dei luminari della comunicazione: "il media è il messaggio". E anche se non è poi così vero del tutto, provate a testimoniare la speranza e la gioia in una lingua poco comprensibile al vostro interlocutore e vedrete che il risultato sarà poco allegro.
Allora ben vengano i mezzi sofisticati se permettono di comunicare. Allora ben vengano i colori se permettono di comunicare.
Guardare il mondo a colori con i guai che ci circondano, con povertà vecchie e nuove, relative e assolute? Di colori se ne vedono pochi, anzi, tutto sembra piuttosto grigio. Ma anche se a Caritas Ticino la realtà la guardiamo davvero senza sentimentalismi e ingenuità fuori luogo, eppure la speranza è giustificata e ragionevole. Tutto dipende dall'angolo da cui si guarda, da quello che si vuol vedere e dalle prospettive che si vogliono valorizzare.
La disoccupazione di lunga durata aumenta e siamo perfettamente coscienti che non ci sarà nessuna inversione di tendenza perché l'economia ha fatto le sue scelte e quello che chiamiamo quotidianamente "crisi" sono i "correttivi economici" per massimalizzare i profitti. Eppure si può fare qualcosa, si può lottare per dare speranza, per ridare dignità a chi è tagliato fuori dal mercato del lavoro, e sembra non aver più diritto di cittadinanza in una società dell'avere. Bisogna credere che ne vale la pena. bisogna valorizzare e riconoscere tutti quei segni di speranza che pur ci sono. Riconoscerli e amplificarli.
Caritas Ticino ci prova. 120 disoccupati sono inseriti nei programmi occupazionali di Caritas Ticino, saranno 350 circa ad esserci passati alla fine dell'anno. L'anno scorso 43 persone sono uscite con un posto di lavoro stabile.
E poi le piste nuove per creare nuovi posti o un trampolino di lancio per tentare ancora. L'agricoltura ai disoccupati? E perché no!
Ma bisogna ridiscutere le politiche sociali, trovando forme nuove per affrontare le sfide del terzo millennio. Politiche sociali che sappiano tener conto di cento anni di indicazioni della dottrina sociale della Chiesa, che sappiano declinare giustizia e carità evangelica, e non ideologie. È questo il nostro modo per cercare di guardare insieme il mondo a colori. Buona Pasqua
Roby Noris