Il mondo dei bambini si interroga e parla della guerra

A cura di Vera Podpecan


I bambini dell'asilo di Morbio Inferiore ci hanno mandato il testo di questa conversazione:

Rocco: "Sai Francesca che alla televisione hanno detto che è finita la guerra?"

Francesca:"Si Rocco, ho sentito anch'io; vuoi spiegare ai tuoi amici cosa vuol dire è finita la guerra?"

Rocco:"Lì in Bosnia adesso non combattono più e diventano ancora amici"

Francesca:"Voi sapete come mai non erano più amici?"

Tania: "Ma perché certi volevano una cosa, certi volevano un'altra... un'altra cosa magari..ma però sparano con i fucili veri"

Cinzia:"Ho visto tanti bambini in mezzo ai prati pieni di immondizia"

Tania:"Ah si, i bambini che non hanno da mangiare"

Andrea:"Quelli poveri, che non hanno da mangiare"

Skendi:"Possiamo spedire il cibo"

Tania:"Sì, dai mandiamo anche degli animali vivi così possono giocare, magari un coniglietto morbido morbido"

Alice:"Ma va'..no, dai mandiamo le penne..eh..la pasta"

Francesca: "Come facciamo a mandare tutte le cose che avete descritto?"

Skendi:"Facciamo un grosso pacco"

Sofia: "No, ne facciamo tanti piccoli"

Francesca: "E quando abbiamo i pacchi?"

Cinzia: "Andiamo in Posta e li spediamo"

Francesca:"Ma il postino come fa a sapere dove mandarli?"

Rocco: "Ma...

Francesca: "Allora siete d'accordo di spedire la pasta?"

Tutti: "si, si ..!"

Francesca: "Dove andremo a comperarla?"

Cinzia: "Al Serfontana"

Alessandro: "Però comperiamo anche i vestiti perché ho visto che hanno tanto freddo"

Francesca:"Ma per comperare ci vogliono...

Tutti:" i soldi"

Alessandro: "Io li chiedo alla mia mamma che ne ha tanti"

Skendi: "Forse mia mamma no"

Alice: "Io ho un borsellino..."

Alessandro: "Anch'io ne ho uno però possiamo lavorare, lavorare come fanno i papà, così ci danno i soldi, lavorare avanti e indietro, tanto..."

Sofia: Mio papà una volta mi ha fatto lavorare in ufficio"

Francesca: "Vediamo un po' che lavori possiamo fare"

Tania: Eh sai i disegni.. i lavori con la colla..."

Tutti: "Si dai!"

Francesca: "E poi vendiamo i nostri lavoretti?"

Tutti: "si, si"

Cinzia: "Facciamo la bancarella al Serfontana"

Alice: "No, magari alla COOP"

Osservazione di Rocco al momento dell'allestimento della bancarella all'interno della nostra scuola il 18.12.1995

"Sai Francesco, mi viene voglia di tenere i soldi tutti per me per comperarmi tanti giocattoli ma giù in Bosnia ci saranno i negozi?"

La piccola Valentina di 4 anni ha fatto un disegno e dietro al disegno i bambini hanno scritto:

Cari bambini, come vi chiamate? Noi siamo i bambini della scuola dell'infanzia di Morbio Inferiore. Abbiamo fatto dei lavoretti per ricevere un pochino di soldi dalla gente e dai bambini che venivano a comperarceli. E adesso noi vi vogliamo dare i soldi perché noi vi vogliamo tanto bene. Magari potete comperarvi un pullover ....

Ciao! Tanti baci!

i bambini della S.I. di Morbio Inf.

"E poi speriamo che il Vostro mondo diventi come il nostro" (Chiara)

Le bancarelle hanno fruttato la somma di fr.706.55, che in data 09.03.1996 ho consegnato al Direttore di Caritas Slavonski Brod per i bambini profughi dalla Bosnia.


Il piccolo Tommaso di Serocca d'Agno, tramite i genitori ci scrive e invia i fr. 110.-

"In occasione del mio 2 compleanno, insieme ai miei genitori, ho deciso di chiedere agli amici invitati per la torta, di non regalarmi giocattoli, ma di pensare di rendere felice un Natale di un bambino meno fortunato.

Così ho raccolto questa somma, che volentieri vi offro, affinché voi possiate farlo pervenire a un bambino bisognoso.

Vi ringrazio per il servizio che offrite e invio tanti saluti e Buone Feste."

La somma di fr. 110.- è stata consegnata alla signora Brajsa di Caritas Zagabria, la quale provvederà a consegnarla a un bambino bisognoso.


Dal messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata mondiale della pace 1996

(...) "All'inizio del nuovo anno, il mio pensiero si volga ancora ai bambini e alle loro legittime attese di amore e di serenità. Tra loro sento il dovere di ricordare particolarmente quelli segnati dalla sofferenza, i quali spesso diventano adulti senza aver mai fatto esperienza di che cosa sia la pace. Lo sguardo dei piccoli dovrebbe essere sempre lieto e fiducioso, invece qualche volta è colmo di tristezza e di paura: hanno già visto e penato troppo nei pochi anni della loro vita! Diamo ai bambini un futuro di pace! Ecco l'appello che rivolgo fiducioso agli uomini e alle donne di buona volontà, invitando ciascuno ad aiutare i bambini a crescere in un clima di autentica pace. E' un loro diritto, è un nostro dovere." (...)