Le testimonianze
dei giovani al Tamaro
Perché ci ha invitato il Vescovo
Come ogni anno si è rinnovato l'appuntamento dei giovani al Tamaro con
il Vescovo il 15 giugno.
Caritas Insieme ha dedicato la puntata del 22 a questo incontro dando voce a
molte testimonianze di giovani raccolte da Federico Anzini. Ve le riproponiamo
con un pensiero iniziale e una conclusione di Mons. Vescovo.
Mons. Vescovo: "Tu
solo hai parole di vita eterna" devono farci pensare, perché oggi
viviamo nella confusione delle idee e del contrabbando di pseudo verità.
Tutti hanno una verità. La verità é una sola. E' di Colui
che ha detto: Io sono la verità. L'indifferenza che sottolinea il momento
attuale che viviamo ci fa sentire il bisogno veramente di affermare da chi andremo
noi senza di Te. Ed é quello che é lo scopertine/copo della nostra vita
e del nostro cammino la ricerca e la sequela della verità che non é
una realtà astratta ma é una persona viva, é il Risorto,
perché anche noi abbiamo a essere dei vivi, dei viventi, delle creature
pasquali e dobbiamo scopertine/coprirci dentro l'ambito dell'amore di Cristo che continua
ad amarci e quindi continua a salvarci.
D: Come mai sei venuta qui al Tamaro oggi?
R: Prima di tutto perché ci ha invitato il Vescovo ed avevo piacere di
rispondere al suo invito e poi penso che il cammino di fede non lo si fa da
soli, per conto proprio. Quindi é un'occasione per confrontare le mie
idee, il mio modo di vivere con gli altri e scopertine/coprire un po' di più il
Signore insieme.
D: Hai detto che ti ha chiamato il Vescovo. Che significato ha per te questa
persona
R: Per me é molto importante...... Penso che é quello che
ci collega anche a Roma, al Papa e che dobbiamo veramente seguire per essere
una Chiesa unita
D: Sei magari venuta su a piedi?
R: Il primo pezzo si, dopo ho preso la teleferica.
D: Questo gesto, questo cammino, che significato ha?
R: Per me é un cammino per assistere anche ad un incontro per poter continuare
l'esperienza dell'ultimo grande incontro a cui ho partecipato. Anche sul lavoro
avevo molta più sicurezza perché sapevo che c'erano tante altre
persone che vivevano fuori nei loro rispettivi posti di lavoro con la stessa
fede, con lo stesso.... così mi sentivo unita a tutti.
D: Questo cammino di oggi cosa ti ha insegnato, cosa ti ha dato? Che esperienza,
qualche nuovo amico, qualche riflessione che ti ha colpito
R: Ho conosciuto una giovane, forse ha qualche anno più di me. Abbiamo
parlato di argomenti comuni, molto profondi. Mi ha dato tanto coraggio, insomma.
E' sempre lo stesso discorso: non sono sola a farmi certe domande, confrontandomi,
la sua esperienza diventa anche la mia, la mia diventa anche la sua.
D: E come mai fra questi amici si riesce a fare dei discorsi più profondi
R: Perché abbiamo il Signore con noi, tra noi, che ci aiuta a parlarne.
Poi ognuno ha già la predisposizione. Penso che per essere cristiani
dobbiamo aprire il nostro cuore agli altri. E con i cristiani é più
facile farlo perché a loro volta loro lo aprono a noi.
D: Il cammino di salita che significato ha avuto per te?
R: E' stato un modo per conoscere anche altra gente e poi camminare insieme
e riflettere un po' su cosa cercavano.
D: E la cosa che ti ha più colpito?
R: Tutti i giovani che c'erano qua, quanti giovani ci sono oggi al Tamaro.
D: Come mai sei venuto al Tamaro?
R: Ma per la nostra sezione scaut é un po' una tradizione. E' già
qualche anno che veniamo. E' per passare la giornata un po' tutti assieme, anche
con tutti gli altri ragazzi della Diocesi. Ci sono delle attività sempre
molto interessanti: si fa la camminata, ci sono dei giochi. Sono un po' anche
in stile scaut, in un certo senso. Sono un po' delle giornate in stile scaut
e ci piacciono quindi
D: Qual'é la cosa che ti colpisce di più di queste giornate o
delle scorse giornate al Tamaro
R: Ma in generale di tutte le giornate al Tamaro, é il fatto di fare
un'attività assieme che é costruttiva perché appunto si
cerca assieme di affrontare dei temi di fede, di formazione personale e questo
lo trovo molto importante.
D: Hai detto formazione. E' così importante oggi formarsi?
R: Mah, si. Prima di tutto é importante formarsi per se stessi e poi
anche per portare una testimonianza agli altri. Oggi, bisogna dire la verità,
é difficile essere cristiani diciamo con tutto quello che ci circonda.
Quindi é importante formarsi, confrontarsi anche con gli altri e, come
si suol dire, tener duro.
D: Perché é importante per la tua vita venire al Tamaro
R: Perché si conoscono tanti nuovi giovani, si fanno nuove amicizie...
D: E' importante essere in tanti
R: Secondo me sì. Perché si accresce il senso di unità.
D: Questo fuori non capita tanto
R: No, perché ognuno pensa a se stesso. Andando a scuola ognuno pensa
per sé e dell'altro non gliene frega così tanto. Invece qua c'é
più unità..
D: E questo come mai? Cosa capita secondo te?
R: Perché qua ognuno la pensa così. E se si pensa così
ci si ritrova nelle idee.
D: Il Signore per te chi é?
R: Lo scopertine/copo della mia vita. E' l'unico, é grande, senza di lui non sarei
qui sicuramente.
R: Il fatto di salire su una montagna é sempre una cosa che dal punto
di vista simbolico é bellissima. E' la montagna dove si sale a parlare
con Dio. Mosé sulla montagna ha ricevuto la legge e noi ne riceviamo
una: é quella di stare insieme e di volerci bene gli uni gli altri. Come
quello che ha detto il Vescovo prima. Credo che sia il più grande significato
del salire sul monte, magari faticando assieme, con sacrificio, crea più
unione, crea voglia di stare insieme, é la cosa più bella che
può uscire da un incontro del genere. Sentirsi uniti, intorno al Vescovo.
D: Tu solo hai parole di vita eterna é il tema della giornata, per te
cosa significa?
R: Significa che siamo saliti su una montagna per cercare qualcosa di bello
ma soprattutto qualcosa di vero per la nostra vita. "Tu solo hai parole
di vita eterna" vuol dire che dobbiamo scopertine/coprire che solo in Gesù
Cristo c'é il bello e c'é il vero.
D: Non é quasi un'eccessiva pretesa questa?
R: Non é una pretesa, é una cosa difficile da realizzare, perché
seguire Cristo é faticoso. Faticoso almeno come salire, anzi molto di
più che salire su una montagna e per seguire Cristo e per scopertine/coprire il
vero e il bello, bisogna fare fatica.
D: La compagnia aiuta in questo?
R: La compagnia può aiutare. E' un mezzo per poter arrivare al Padre,
però davanti al Padre siamo soli. Il nostro disegno é un disegno
personale, che dobbiamo seguire amando gli altri e collaborando con gli altri,
ma é un disegno personale.
D: Come mai sei qui al Tamaro oggi?
R: Prima di tutto perché mi piace fare esperienza e secondo perché
mi piace vivere con la comunità specialmente giovanile.
D: E questa comunità cosa ha di caratteristico secondo te?
R: L'armonia, secondo me é la cosa più bella. L'armonia di vivere
assieme e di essere in comunità. Per me il Vescovo é una persona
grandissima che ha fede come noi e più di noi che ci aiuta ad avere fede.
D: Il Papa dice ai giovani di essere testimoni di una speranza nuova, per te
cosa vuol dire questo. I giovani oggi hanno speranza?
R: Sì, speranza nella vita, che la vita sia sempre migliore specialmente
nel credere ..
D: E la fede ti aiuta nel quotidiano?
R: Sì molto. Prima per me vivere con fede o vivere senza fede non era
niente, però adesso crescendo, la fede é molto importante. E ammiro
le persone che credono e quelle che non credono cerco di aiutarle ad avere fede.
Secondo me le persone che hanno fede sono le persone che hanno molta più
"vita".
D: Ci sono delle esperienze particolari che ti hanno confermato questo?
R: Ma secondo me l'esperienza della preghiera: io ho una sorella su una sedia
a rotelle, che é stata molte volte in ospedale, molte volte anche in
punto di morte, e secondo me la preghiera l'ha aiutata.
D: Come mai se qui al Tamaro?
R: E' stato organizzato dal mio Oratorio e abbiamo deciso di vivere tutti assieme
questo incontro. Ci sono molti altri Oratori e assemblee di scaut ed é
un momento di incontro per stare tutti insieme.
D: Che differenza c'é qui?
R: E' più comunicativo. Cioé si sente veramente che si vuole stare
insieme. Invece negli altri posti e in altri giorni un po' di meno. Cioè
stai con gli amici, però ..
D: Ti piace stare qui al Tamaro?
R: Sì molto. Ce l'hanno proposto i monitori e secondo me é una
nuova esperienza molto bella. Conoscere altre persone
D: Sei salita a piedi
R: Si, un pezzo. A metà..
D: Ti é piaciuta questa esperienza di salire insieme con degli amici
R: Si molto, ci siamo fermati, abbiamo fatto delle riflessioni insieme sulla
vita di Gesù.
D: Il Tamaro per te che significato ha?
R: Oggi é la prima volta che faccio qualcosa del genere e comunque é
stata una possibilità per fare qualcosa di buono, per confrontarci con
quello di cui abbiamo bisogno, confrontarci con temi come l'amicizia, la nostra
vita in generale. Qui diciamo che si va a fondo delle cose, non resta tutto
in una specie di superficialità. Cioè, davvero, qui c'é
qualcosa che vale la pena di essere vissuto.
D: Cos'é che ti fa dire questo?
R: Innanzitutto questa amicizia che si é creata in pochi minuti. I ragazzi
che sono qui con me cercano la stessa cosa che cerco io.
D: Questo qualcosa di buona che cos'é?
R: Come si può chiamarlo? Si può chiamarlo incontro con Cristo.
D: E questo cambia il tuo quotidiano oppure l'idea va bene per discutere ma
poi dopo di fatto non c'entra con la vita di tutti i giorni?
R: No, é una cosa che nella vita ti cambia profondamente. E' qualcosa
che dà un senso ad ogni momento della tua vita. Si può dire di
non essere inutili. Questa vita non é qualcosa di inutile. È una
frase che viene dal cuore, lo si può dire con convinzione.
D: Il Papa indica ai giovani di guardare il futuro con speranza. Secondo te
i giovani di oggi sentono questo o no.
R: Io sono sicuro che ci sono molti giovani che non vivono bene la loro vita,
giovani che forse non hanno trovato quello di cui hanno bisogno e si rifugiano
in strade alternative, ma il Papa ha ragione, bisogna guardare la vita con speranza
ed é questa speranza che rende la nostra vita migliore. Altrimenti si
pensa un attimo e ci si accorge che questa vita non ha un senso.
D: Ai giovani che magari oggi sono al lido a prendersi la tintarella, cosa diresti?
R: Bello anche quello, anche a me piace prendere il sole, ma che però
non sia qualcosa di limitativo. Auguro a tutti di incontrare quello che ho incontrato
io qui.
Mons. Vescovo: La giornata del Tamaro non termina qui. Non finisce in questo
pomeriggio, non può e non deve finire. La giornata del Tamaro comincia
adesso. La giornata del Tamaro deve incominciare quando riscenderemo. Passando
queste montagne e questo sole per ritrovare l'abitudine delle strade, del traffico,
delle solite cose giù in basso. E questa stanchezza e questa abitudine
delle solite giornate che noi dobbiamo trasformare. Per noi e per chi vive con
noi, portando la speranza che il signore ci ha dato. Dobbiamo renderci conto
della speranza la cui potenza sta dentro di noi. La giornata del Tamaro é
solo una tappa, importante, significativa, bellissima, per fare un pieno di
speranza e poi portarla a chi vive con noi, portarla ovunque a chi incontriamo
sulla nostra strada, diventando dei testimoni veri e sinceri. E mentre scendiamo
dal Tamaro ripensiamo alle parole che hanno segnato questa giornata e che ci
dovranno accompagnare durante tutto l'anno verso la giornata mondiale della
gioventù del prossimo anno.
Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.