Da Caritas Insieme TV
Per un bimbo svezzato, un altro può essere partorito


La Facoltà di Teologia di Lugano ha inaugurato il suo ultimo anno "ad experimentum", prima di ottenere dall'autorità ecclesiasti-ca un attestato di effettiva maturità, ma già il nuovo rettore Padre Abelardo Lobato guarda lontano ad una prossima figlia culturale della Chiesa, che potrebbe nascere a Lugano: una Facoltà di Filosofia.
Lo ha annunciato a Caritas Insieme durante un'intervista rilasciataci da lui e dal prorettore della Facoltà Teologica, don Azzolino Chiappini, in occasione dell'inaugura-zione dell'anno accademico 96-97.

LA FACOLTÀ, PERCHÉ?

La Facoltà è nata da un'intuizione molto chiara e lungimirante e penso che questo significhi avere solide basi per continuare.

La Facoltà si può paragonare ad un non ti scordar di me. Siccome siamo nella cultura dell'oblio, della dimenticanza, si è dimenticato Dio, si dimentica l'anima, si dimenticano le virtù, i valori, la trascendenza, il suo ruolo sarà di ricordare queste cose fondamentali che arricchiscono la cultura, per "fare memoria" all'uomo che tende all'oblio.
PER CHI?
Vi sono due tipi di partecipazione ai corsi della Facoltà. Chi vuole arrivare ad avere i titoli di baccalaureato, di licenza e di dottorato, bisogna che abbia le condizioni e i requisiti uguali a quelli di tutte le università, cioè una formazione medio-superiore. Questo, per essere iscritto come studente ordinario. Nessun titolo di studio precedente è invece richiesto per essere studente uditore.
Dopo il Concilio le università sono aperte a tutti, uomini e donne e oggi sono molti coloro che vogliono sapere della Scrittura, della teologia, della morale o, anche della stoira del pensiero cristiano e della sua lunga tradizione. Per avere diritto agli esami e ai diplomi, la
frequenza dei due terzi delle lezioni è obbligatori, ciò che non vale per gli uditori.

RICERCA E COMUNICAZIONE

In una Facoltà, non solo si studia e si insegna, ma si fa ricerca e si deve comunicare agli altri il risultato di questa ricerca. Proprio in questi giorni uscirà il secondo numero della rivista della Facoltà.
La rivista cerca una certa profondità nei temi, quindi vi sono temi per specialisti, ma accanti ad essi altri articoli che possono essere letti anche da non specialisti. Per esempio, l'articolo "Leggere la Scrittura: il testo e il lettore" di don Chiappini è accessibile a chiunque; quando invece si parla di sigilli nella Mesopotamia antica, il campo di indagine appare evidentemente più circoscritto.
Sarebbe bello che, come partecipazione alla vita della Facoltà e promozione della rivista, qui nelle parrocchie, i preti e gli uomini di cultura avessero questa rivista, sia in mano, sia come collaborazione, attraverso, ad esempio, domande a noi sulla vita della Chiesa nel mondo.

UNA NUOVA CREATURA: FILOSOFIA

Vedendo in Ticino come è nata l'università, rivendicazione di un diritto che era quasi negato, e l'entusiasmo di studenti, famiglie e professori, sono rimasto colpito.
Oggi vi è poco apprezzamento per la cultura e quasi indifferenza in molti luoghi, vedere che la nostra Facoltà è stata la prima a cominciare e portando con sè questo movimento che trascina le altre, è bellissimo e credo che per noi sia possibile fare un passo in più. Ora che lasciamo la prima infanzia e la culla, per la Facoltà di teologia, vi è posto per un altro bambino, perché in una famiglia un figlio solo è poco.

La Facoltà di filosofia è un progetto vero che stiamo preparando, anche se ci vorrà del tempo, vi si arriverà, se Dio vuole.
Ci sembra difficile, ma anche la Facoltà di Teologia, la sua idea stessa sembrava impossibile, invece in quattro anni, adesso siamo al quinto, esiste. Allora anche una Facoltà di Filosofia non è così lontana dalla realtà.


Non ci resta che augurare al Rettore e ai suoi collaboratori una buona gestazione e un parto felice.