La GMG del 2000 e le Chiese locali
Molto più di una FESTA

Di Cristina Vonzun



La XV. Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si svolgerà nell’agosto del 2000 a Roma, sarà uno dei tanti momenti significativi del Giubileo. Il Pontificio Consiglio per i Laici e la Conferenza Episcopertine/copale Italiana, hanno realizzato un documento a schede, che viene proposto a tutti gli animatori di Pastorale giovanile, ai sacerdoti e agli assistenti di ogni Chiesa Locale, per introdurre i giovani alla comprensione del Giubileo e della giornata stessa.

Di riflesso, i responsabili nazionali di pastorale giovanile hanno avuto alcune giornate di aggiornamento a Roma su questo tema e sulle modalità di proposta da tradurre nelle rispettive chiese locali. La preoccupazione del Santo Padre per i giovani, va ben oltre il solo incontro di Roma e si estende alla proposta di un cammino di riscopertine/coperta vitale della fede. L’incontro della GMG a Roma, non dovrebbe pertanto essere solo un appuntamento passeggero, un’avventura giovanile da mettere nell’album delle foto, ma qualcosa di più decisivo e radicale.
Anche la nostra Chiesa in Svizzera si è messa al lavoro. Dopo l’incontro nazionale del settembre 1998, è nato il CJCS (coordinamento dei giovani cattolici svizzeri). Si tratta di un gruppo di lavoro composto da due Vescovi e una decina di animatori di tutta la Svizzera, in rappresentanza delle realtà linguistiche, territoriali e dei movimenti. Insieme stiamo realizzando un’agile presentazione della prossima GMG che si indirizzi in tre lingue ai giovani e che presenti per tutte le realtà linguistiche, gli stessi contenuti. Questo non per soffocare le idee delle diocesi ma per dare un segno visibile di voler procedere in quel cammino comune che è nato dall’entusiasmo del Monte Tamaro e che si pone obbiettivi comunque successivi. Il Tamaro, lo abbiamo detto, scritto e vissuto, è stato un punto di partenza.
Il CJCS nell’ultimo incontro di giugno a Friburgo, ha fissato nel programma di tutte le diocesi svizzere per l’anno giubilare, il primo incontro nazionale per animatori di Pastorale Giovanile, che avrà luogo nella primavera del 2000 in Svizzera tedesca e sarà pensato e realizzato da un team di animatori ticinesi e svizzero tedeschi. Frutti questi, non solo del Tamaro, ma soprattutto della grande vitalità che la GMG produce nelle Chiese locali, risvegliando realtà che fino a qualche anno fa si disinteressavano completamente dell’appuntamento e di quanto lo costituiva come cammino formativo, preferendo percorrere altre strade.

Il CJCS è anche in dialogo aperto con la Chiesa Universale. Questo dialogo si concretizza in un’esperienza di vita e di fede: si tratta della partecipazione agli incontri mondiali di Pastorale Giovanile come animatori svizzeri, scopertine/coprendo un’amicizia comune tra noi, attraverso il dialogo e l’incontro soprattutto sul piano personale. Il cammino prima di essere intellettuale o pratico è sostanzialmente relazionale: dall’amicizia, dalla preghiera comune, dallo scambio nel grande ambiente offerto dall’incontro con altri animatori di tutto il mondo, piano piano cresce tra noi, una coscienza di appartenenza alla Chiesa, nasce una progettualità e un certo sentire comune. Ho sempre saputo che la Chiesa in Svizzera, nel diversificarsi delle esperienze, non vive in una situazione facile ed ora grazie al CJCS ne prendo responsabilmente più coscienza. Tuttavia i segni di speranza non mancano, ed uno di questi è dato dal fervore che suscitano le GMG, provvidenziali esperienze per aprire il proprio orizzonte.

La Chiesa Universale ci viene in aiuto, attraverso il documento base per la prossima GMG, che costituirà l’oggetto di riflessione e lavoro per tutto il prossimo anno pastorale, non solo per il livello svizzero ma anche per il nostro cammino diocesano.
Il contesto di riferimento situa la GMG del 2000 come un evento del giubileo, affinchè, come indica il Papa "Le giovani generazioni, cui appartiene il futuro del mondo e della Chiesa possano incontrare in modo nuovo Cristo che le attende, e così recare il proprio contributo alla sua presenza nel prossimo secolo". (TMA, 58). Il quadro teologico è dato dal tema dell’Incarnazione, (cfr Gv 1,14), attorno a cui si è sviluppata l’idea madre da cui dipendono le fasi di preparazione e la celebrazione del Giubileo dei giovani. Questa idea base è quella della consegna (traditio) e riconsegna (redditio) del Credo, Simbolo della fede. Si tratta di aiutare i giovani a prendere coscienza, durante l’anno giubilare, della chiamata a riconoscere e vivere la fede come dono e risposta a Dio in Gesù Cristo, Verbo fatto carne.
A partire da questo, il cammino di avvicinamento alla Giornata che si vive nella propria Chiesa locale, sarà costituito da un prendere coscienza e fare viva memoria del deposito della fede radicata nella storia, resa manifesta da tanti testimoni di ieri e di oggi, vissuta nella nostra diocesi in comunione con la Chiesa Universale. Questa fede, che i giovani hanno gratuitamente ricevuto, viene loro di nuovo consegnata, con solenne conferma, dal successore di Pietro, il Papa, durante la GMG di Roma.
Da una traditio siamo invitati ad una redditio, cioè una risposta vitale e convinta, ricca di entusiamo e di coraggio missionario. Questo mandato di testimonianza verrà dato ai giovani al termine della Giornata.
Il quadro pastorale di questo avvenimento di consegna e riconsegna della fede riguarderà la preparazione in diocesi e in Svizzera che sarà incentrata su questi punti: focalizzare l’evento come missionario, quale esperienza di conversione e riconciliazione, per passare al terzo millennio attraverso Cristo, porta della salvezza (cfr Gv 10,9). Questo viene alimentato con un singolare momento di grazia: l’incontro vivo con la memoria della fede nelle proprie Chiese locali in cui ogni giovane è chiamato a riscopertine/coprire e rinnovare i grandi momenti del cammino di fede iniziato e vissuto nella propria comunità di origine: la famiglia, la parrocchia, le aggregazioni ecclesiali, la diocesi ed in seguito a Roma, sede apostolica ricca della storia delle prime comunità cristiane. Ciascuno è invitato ad esprimere un’accoglienza incondizionata al Vangelo di Gesù Cristo secondo la fede della Chiesa, percorrendo cammini specifici animati dalle risorse proprie dei giovani, quali la percezione dei nuovi problemi dell’esistenza, la ricerca di nuove motivazioni per vivere e credere, l’uso di linguaggi e segni nuovi, il coraggio delle scelte, un sincero dono di se verso i poveri. È nel quotidiano che il giovane deve essere aiutato ad incontrare Cristo che lo ama e lo invita a seguirlo a servizio degli altri giovani e di chi è nel bisogno.
Il cammino nella nostra Diocesi per l’anno pastorale 1999-2000 sarà segnato dall’attualizzazione di queste e altre indicazioni, attraverso la proposta di diversi momenti di incontro per i nostri giovani. Per chi intende approfondire il documento base a cui ci riferiamo, l’indicazione è: Conferenza Episcopertine/copale Italiana, La Giornata Mondiale della Gioventù un evento nel Grande Giubileo, ed. Paoline 1999.