Terremoto
in Turchia continua l'aiuto
Dopo le prime necessità, si pensa ora al futuro
Di Marco Fantoni
Come
in precedenti occasioni Caritas Ticino, si è attivata, sollecitata anche da
ticinesi che vogliono aiutare le popolazioni colpite dal terremoto in Turchia
e sentendosi chiamata ad un impegno particolare di sensibilizzazione e collaborazione
allinterno della Chiesa locale, vicino nella preghiera e nella solidarietà
alle persone colpite da questa calamità naturale e dallaggravarsi della
situazione, per raccogliere fondi per le necessità più urgenti, in collaborazione
con la Caritas Italiana. Da loro, attivi sul posto, abbiamo ricevuto le informazioni
che di seguito vi proponiamo.
"La più grande tragedia di questo secolo per la Turchia non è terminata
dopo la decisione del governo di sospendere le ricerche dei superstiti. Gli
altri, tutti coloro che hanno perduto case, lavoro, affetti devono affrontare
il futuro sprovvisti di tutto: di un tetto, seppure provvisorio come può essere
quello di una tenda, di un pasto, di acqua, di vestiti puliti, di un posto dove
lavarsi.
Se la situazione è drammatica nei centri maggiormente abitati, per i piccoli
e poco raggiungibili villaggi dellinterno e per le minuscole comunità
di alcuni isolotti, spesso alla tragedia si aggiunge la totale solitudine.
È questa la situazione che hanno trovato gli operatori di Caritas Turchia, i
quali hanno raggiunto, anche in barca, località ignorate dai soccorsi, già carenti,
concentratisi sui centri maggiori.
Ovviamente in queste zone manca tutto e i primi aiuti della Caritas sono: acqua,
pasti caldi, generi di prima necessità, per dare un primo concreto segno di
vicinanza.
Per raggiungere con maggiore efficacia le zone colpite dal sisma sono state
aperti due Centri operativi nelle città di Yarova e Adapazari, mentre una équipe
mobile si occupa di censire i bisogni ed effettuare i primi interventi.
Grande e spontanea la risposta di solidarietà della popolazione: volontariato
di giovani universitari, persone di buona volontà che si sono messe a disposizione
per fare quanto è necessario, per essere una presenza di sostegno e di aiuto.
Come spesso accade in questi momenti le diversità religiose, culturali, umane
rendono comunque possibile lincontro e la collaborazione, ricordandoci
che anche la carità fattiva è un luogo teologico, che rende possibile a chiunque
di incontrare nei volti sofferenti degli uomini e delle donne, il volto di Dio.
Degna di particolare menzione è la collaborazione fattiva con le altre confessioni
cristiane (ortodossi, armeni...).
Accanto a questi sforzi, si è collocato sin dallinizio limpegno
delle Caritas europee, sotto il coordinamento di Caritas Internationalis, la
quale è stata subito presente con una sua missione di valutazione in Turchia.
Caritas Turchia sta già preparando un secondo appello con un programma di riabilitazione/ricostruzione
che presenterà alla rete Caritas".
Chi desiderasse sostenere laiuto, lo può fare versando il suo contributo
sul
ccp n. 69-3300-5
intestato a Caritas Ticino, Lugano
con la nota "Terremoto Turchia"
oppure anche tramite carta di credito telefonando al 936.30.20
Per una resa rapida ed efficiente degli aiuti, raccomandiamo di non organizzare
raccolte di materiale, ma di favorire, per chi lo desidera, la raccolta di fondi.
Lacquisto di beni di prima necessità sarà fatto in loco favorendo così
leconomia locale, già duramente colpita. Aprofittiamo dell'occasione per
ringraziare tutti coloro che hanno già contribuito a questa azione e tutti coloro
che lo faranno in futuro.