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Soppressione dell'anticipo alimenti dopo 60 mesi
Oltre il danno la beffa

In apertura come di consueto il Vangelo in casa ambientato sul lago di Tiberiade, lo sfondo virtuale animato in 3D, con l'esegeta Don Giorgio Paximadi e Dante Balbo da una barca che ondeggia davanti a Cafarnao.

Dall’inizio dell’anno molte madri di famiglia si sono viste recapitare una lettera che annunciava che non avrebbero più percepito gli alimenti per i figli tramite lo stato in quanto questa prestazione era stata limitata a 60 mesi ed esse avevano superato il periodo. Per molte di loro questo ha significato non avere più i mezzi di sussistenza necessari per far fronte alle spese minime di base. Ma oltre al grave problema finanziario la decisione presa nell’ambito dei tagli al budget, mina gravemente un principio fondamentale ossia il diritto del figlio ad avere un padre che provvede al suo sostentamento e carica le madri di tutta la responsabilità. Chi non ce la fa può far richiesta della pubblica assistenza, così da creditrice nei confronti del padre dei suoi figli, ella diventa debitrice nei confronti dello stato.

Con Dani Noris in studio Simonetta Perucchi, avvocata e consigliera comunale. Intervengono Anita Fry, segretaria generale dell’associazione Famiglie monoparentali e ricostituite, Carlo Luigi Caimi avvocato e deputato al Gran Cosiglio, Sandra Killer e Ingrid Olivieri, due madri toccate da questa misura.