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Caritas
Insieme TV del 7 - 8 luglio 2007 |
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| Il vangelo in casa La conclusione della lettera ai Galati ci viene proposta questa domenica dalla liturgia e dalle acque del lago di Tiberiade la commentiamo con don Giorgio Paximadi, come consuetudine nella edizione estiva di Caritas Insieme. I galati erano stati influenzati da alcuni predicatori che imponevano anche alla comunità di non ebrei la circoncisione come premessa per il battesimo. San Paolo che si era già opposto a questa pratica in precedenza ribadisce la sua contrarietà, non perché non sia ebreo, anzi, ma perché la circoncisione è segno di una alleanza che in Gesù è stata superata, anzi in un certo modo integrata. C’è cioè un Israele di Dio, ma non è più il sangue della circoncisione a definirlo, ma la croce di Cristo nella quale san Paolo stesso si identifica come motivo di vanto. Il vanto non sta certo nella sofferenza, ma nell’adesione alla stessa obbedienza di Gesù al Padre, della quale l’apostolo si fa imitatore. La vita vecchia, i suoi valori, le sue mete, è stata crocifissa con la morte di Gesù, cosicché san Paolo nella stessa lettera può dire non sono più io che vivo, ma cristo vive in me. |
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