Progetto
Sigrid Undset. Per una reale parità nella vita professionale
DONNA e PARITÀ
A cura di Dani Noris
La penetrazione del progetto Sigrid Undset e
la percezione del tema della parità in Ticino, misurate dal nostro sondaggio e
l'incontro con due consultori a Lugano: il Consultorio delle donne e il consultorio
May Day
Per oltre un
anno Caritas Ticino ha proposto una riflessione sul tema della parità fra donna
e uomo, nell’ambito del progetto dedicato alla memoria della scrittrice norvegese,
premio Nobel per la letteratura, Sigrid Undset.Punto di partenza del progetto
Sigrid Undset è stata la necessità di dare una risposta alle molte donne che si
sono rivolte al servizio sociale di Caritas Ticino in questi anni.Molte donne
infatti si rivolgono a Caritas presentando situazioni di disagio che si rivelano
essere spesso il frutto di disparità in famiglia, sul lavoro e nella società.
Per queste donne il discorso delle pari opportunità e dei diritti inalienabili,
suona utopico.Altri servizi, presenti sul territorio, confermano che questa situazione
è generale e non è un fenomeno che concerne unicamente le persone che scelgono
di rivolgersi a Caritas. Il quadro è quindi ben più ampio e drammatico.Volendo
risalire alle cause, per trovare poi soluzioni efficaci, ci si scontra con una
realtà vasta riconducibile a luoghi comuni presenti nella mentalità corrente.
Non ci sono quindi i "cattivi" facilmente identificabili e da combattere,
ma una cultura largamente diffusa, che deve essere modificata per evitare da una
parte il manifestarsi di palesi disparità e dall’altra di dare alle donne gli
strumenti e la forza per reagire.
Questa necessità di promuovere un cambiamento di mentalità è alla base di tutto
il progetto di formazione e informazione "Sigrid Undset, per una reale parità
nella vita professionale".Il problema di un cambiamento generale di mentalità,
è rilevato statisticamente anche dalla ricerca che abbiamo commissionato al CIRM
Eurotop S.A., per una valutazione di come il messaggio sulla parità ha raggiunto
la popolazione e in che misura è stata percepita la problematica legata alle pari
opportunità.Da questa ricerca emerge anzitutto quasi un imperativo, del resto
manifestato esplicitamente dagli intervistati a continuare, con tutti i mezzi
a disposizione, il lavoro di sensibilizzazione nato con il nostro progetto.Il
secondo elemento di riflessione emerso dall’approfondimento dei dati della ricerca,
riguarda la coscienza della disparità tra uomo e donna. Questa coscienza che ci
pare forse troppo ampia, rispetto ad altri dati, non deve indurre all’errore di
pensare che sia facile scardinare una mentalità largamente diffusa. Se una gran
parte della popolazione ticinese è cosciente della disparità, crediamo non sia
ancora entrata in una fase di lotta dichiarata ed esplicita a questa situazione.
Se da una parte si riconosce il fenomeno, dall’altra lo si considera ancora come
un male inevitabile: manca una volontà di cambiare. Probabilmente manca la coscienza
della responsabilità personale in un processo di cambiamento che non può essere
delegato esclusivamente ad altri (addetti ai lavori, Stato, leggi, sindacati..)
Ci si rende ancora troppo poco conto che è nei rapporti famigliari che si creano
le premesse per costruire un tessuto sociale dove sia davvero possibile realizzare
le condizioni che la legge sulla parità, emanata già da quattro anni nel nostro
Paese, ha messo sulla carta.
Si notano dei piccoli cambiamenti. Basti guardare l’ampia possibilità di scelta
di formazione professionale per le ragazze, o quanti papà si incontrano a fare
la spesa o a spingere la carrozzina. Ma l’evoluzione in atto, affinché si possano
osservare dei risultati tangibili, richiede un continuo lavoro di sensibilizzazione.
Dall’indagine risulta che quasi il 70% della popolazione sa dell’esistenza della
Legge Federale sulla parità, anche se questo dato, secondo noi, non rappresenta
un’effettiva conoscenza, ma esprime la convinzione che una legge che garantisca
la parità ci debba essere.
Come si spiegherebbe altrimenti, ad esempio, l’esiguo numero di denunce di disparità
in ambito professionale con il fatto che ci sia una così alta percentuale di conoscenza
della legge (69%), e una ancora più alta (79%) di coscienza che esiste la disparità?
COSA ABBIAMO FATTO
Il varo del progetto, ha avuto come cornice Primexpo 1999 a Lugano, che nello
stand di Caritas Ticino ha ospitato una mostra di ritratti di donne, che hanno
segnato la storia attraverso le loro scelte in vari campi: dall’economia alla
politica, dalla musica alle scienze, dalla solidarietà all’aviazione. Momento
"clou" di questa presenza del progetto Sigrid Undset a Primexpo, è stato
il dibattito pubblico realizzato sul palco del Padiglione Conza e ritrasmesso
su TeleTicino. La campagna informativa si è poi concentrata nella produzione di
trasmissioni televisive andate in onda su TeleTicino, nel periodo novembre-dicembre
1999.
Nello studio di Caritas Insieme, abbiamo allestito "il Sigrid Undset Club"
dove un pubblico composto da studenti, giovani lavoratori e adulti di tutte le
età, a partire dall’esperienza personale e da contributi filmati di esperti e
testimoni, ha riflettuto sulla questione della condizione della donna nel mondo
del lavoro e della famiglia.
La consulente per la condizione femminile del Canton Ticino, Marilena Fontaine,
in collegamento video, ha puntualizzato le varie problematiche e risposto alle
domande del pubblico. Le canzoni sulla donna dell’ultimo CD di Marco Zappa, hanno
fatto da accompagnamento a tutte le trasmissioni e l’artista ticinese è stato
ospite dell’ultima puntata di questo ciclo.
Le persone intervistate per realizzare i contributi dei filmati, sono state diverse
decine e abbiamo dato voce a numerosi consultori e servizi operanti sul territorio
ticinese a favore della donna e della famiglia.
A partire dalle trasmissioni televisive si sono realizzate emissioni radiofoniche,
andate in onda su Radio Fiume Ticino, mentre la rivista Caritas Insieme ha fatto
da cassa di risonanza riportando le testimonianze e gli interventi degli intervistati.Attraverso
il progetto siamo venuti in contatto con una giornalista appassionata di Sigrid
Undset ed esperta della Norvegia che ci ha accolti, durante le vacanze, nella
sua casa di Oslo e con il marito ha organizzato per noi tutto quanto necessario
per realizzare un documentario su Sigrid Undset, scrittrice straordinaria e così
poco conosciuta.
Grazie a questa collaborazione ci sono state aperte porte altrimenti impossibili
da varcare. Abbiamo potuto filmare il contenuto degli archivi fotografici, entrare
nella casa della scrittrice dove si stanno svolgendo i lavori per trasformarla
in un museo, e, momento di commozione indescrivibile, tenere fra le mani i manoscritti
e la medaglia del premio Nobel che la scrittrice ha ricevuto nel 1928.
A Natale abbiamo spedito il filmato all’équipe che sta lavorando per realizzare
il museo di Sigrid Undset e abbiamo ricevuto in risposta questo messaggio via
e-mail: "Cari amici di Caritas Ticino, in occasione di un incontro di tutti
i responsabili del Museo, ci siamo ritrovati nella casa di Sigrid Undset e abbiamo
guardato insieme il vostro documentario. E’ stato il più bel regalo di Natale
che abbiamo ricevuto. Non vi saremo mai grati abbastanza."
Altro momento dedicato alla memoria della scrittrice in occasione del cinquantesimo
della sua morte, è stata la trasmissione del film realizzato da Liv Ullmann, KRISTIN
LAVRANSDATTER, che la regista ha tratto dal capolavoro della Undset.
CHI L’HA VISTO?
La seconda parte della ricerca, commissionata al CIRM, ha avuto lo scopo di rilevare
l’impatto di questo lavoro sul grande pubblico e con una certa soddisfazione rileviamo
che il progetto ha raggiunto 18'353 persone.
Due
elementi della ricerca ci sembrano particolarmente interessanti:
Il primo riguarda l’influsso del progetto sulla percezione del tema della parità:
3486 persone
che prima conoscevano poco il problema, si sono fatte un’idea più precisa e
altre 735 hanno cambiato radicalmente opinione.
Il secondo riguarda la conoscenza delle strutture a favore della donna tramite
il progetto Sigrid Undset:
Il 12 % delle persone che sanno di strutture dove le donne possono rivolgersi
per ricevere un aiuto (45% della popolazione globale), ne è venuta a conoscenza
tramite "Caritas Insieme".
Avevamo scritto, lo scorso anno, presentando il progetto che con questo lavoro
volevamo mettere il nostro tassello al mosaico di una società più civile e umanamente
più vivibile. Crediamo di aver realizzato questo obiettivo e ringraziamo tutti
coloro che ci hanno sostenuto e hanno collaborato. In particolare l’Ufficio
Federale per l’Uguaglianza, per il sostegno finanziario e Marilena Fontaine
per la consulenza e l’aiuto.
Ringraziamo anche tutti gli amici che seguono Caritas Insieme tramite la TV,
la rivista e la radio e sostengono il nostro lavoro.