Tra
profit e non-profit
Di Roby Noris
La pagina pubblicitaria in quarta di copertina
presenta una nuova attività nata nella sede principale di Caritas Ticino a Pregassona,
chiamata CATIdèpo
dalle parole Caritas e "deposito". Si tratta infatti
di un deposito su due piani con possibilità di stoccaggio di oggetti depositati
su palette al primo livello e di documenti in scaffali semoventi al secondo
livello sotterraneo. Mobili e oggetti vari di valore che devono essere depositati
per un certo periodo, e documenti che devono essere archiviati, possono trovare
a Pregassona una sistemazione interessante con temperatura e umidità controllate
da due impianti di climatizzazione indipendenti, sotto la sorveglianza di un
sofisticato impianto di allarme.
Come mai un’attività del genere nella sede di Caritas Ticino? Perché ci siamo
ritrovati gratuitamente tutta l’infrastruttura e gli impianti di climatizzazione
e di sicurezza, in quanto lo stabile in cui Caritas Ticino ha traslocato un
anno e mezzo fa, era adibito a economato della banca BSI. Dopo aver valutato
come utilizzare gli spazi usati precedentemente come deposito e archivio, abbiamo
dapprima ristrutturato un piano ricavandone il salone di riunioni, la regia
e lo studio televisivo per realizzare settimanalmente Caritas Insieme. Per gli
altri due livelli sottostanti, abbiamo pensato ad una attività che senza ristrutturazioni
potesse essere utilizzata: è nata così l’idea di CATIdépo, visto che in Ticino
non è sempre facile trovare spazi disponibili di questo tipo.
Quindi un’attività commerciale che utilizza le infrastrutture che ci siamo ritrovati
gratis, per poter sostenere finanziariamente l’attività sociale di Caritas Ticino.
Se son rose fioriranno.
Ma questa nuova iniziativa mi permette di fare qualche considerazione sulle
modalità di finanziamento di un’organizzazione socio-assistenziale come la nostra
che pur essendo non-profit ha sempre considerato molto seriamente l’aspetto
delle forme di autofinanziamento: non-profit non significa infatti senza
introiti finanziari ma piuttosto senza obiettivi e strategie di capitalizzazione.
Fino a qualche decennio fa l’unica forma di finanziamento delle organizzazioni
a carattere caritativo erano le offerte, i lasciti e le donazioni, evidentemente
benvenuti ancora oggi, anche se il quadro sta ormai cambiando, credo in modo
definitivo. Le offerte, oggi, sono sempre più mirate e hanno obiettivi precisi
che generalmente sono legati a fatti che i media ci propongono come meritevoli
di un nostro aiuto. Una catastrofe, una carestia, un dramma sociale ben publicizzati
possono far scattare imponenti forme di solidarietà in tempi brevissimi, impensabili
in altre epoche meno mediatizzate.
Interpreto positivamente il desiderio della gente di sostenere solo le azioni
che sono comprensibili e chiare nella descrizione dei bisogni e delle possibilità
di aiuto, convincenti riguardo all’efficacia e all’utilità del contributo che
ciascuno di noi può dare: credo siano segnali da interpretare come una maggior
autocoscienza della responsabilità di tutti nei confronti di tutta l’umanità.
Per inciso, invece, deploro vivamente le scelte che i mass-media talvolta fanno,
decidendo a quali tragedie dare voce e quali vadano dimenticate, impedendo la
mobilitazione della solidarietà di fronte a certe carestie o catastrofi perché
qualcuno, nascosto chissà dove, ha deciso che di quella regione non si deve
parlare troppo.
Ma torniamo al tema del finanziamento delle infrastrutture delle organizzazioni
affinché queste possano operare con progetti e azioni efficaci. Se Caritas Ticino,
ad esempio, non riuscisse ad autofinanziare tutto il suo lavoro e la sua struttura,
quando riceve fondi per i bambini nel terzo mondo non avrebbe i mezzi per farne
qualcosa. Dobbiamo quindi trovare fondi o guadagnare soldi per tenere in piedi
quell’infrastruttura fatta di operatori che garantiscono un lavoro sociale serio,
sia in Ticino che nei progetti all’estero, evitando così di diventare inutili
distributori a pioggia di soldi: questi devono invece servire a realizzare progetti
e azioni che siano autentica promozione umana. CATIdèpo se avrà successo e guadagnerà,
potrà contribuire a fare questo.