2000
anni di missione
Di Marco Fantoni
“Ricordare i 2000 anni della nascita di Gesù vuol dire celebrare anche la nascita della missione: Cristo è il primo e il più grande missionario del Padre. Nata con l’incarnazione del Verbo, la missione continua nel tempo attraverso l’annuncio e la testimonianza ecclesiale. Il Giubileo è tempo favorevole, perché la Chiesa tutta si impegni, grazie allo Spirito, in un nuovo slancio missionario. Rivolgo, pertanto, uno speciale ed accorato appello a tutti i battezzati perché, con umile coraggio, rispondendo alla chiamata del Signore e alle necessità degli uomini e delle donne della nostra epoca, si facciano araldi del Vangelo”.
Farsi
araldi del Vangelo. È questo il passaggio iniziale del Messaggio del Santo
Padre Giovanni Paolo II per la Giornata Missionaria Mondiale che sarà celebrata
il prossimo 22 ottobre.
Non
è la prima volta che il Papa invita a farsi araldi. In effetti, lo aveva già
fatto nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1999 dove incoraggiava
a farsi araldi della dignità dell’uomo.
Missione
e dignità dell’uomo vanno di pari passo, cioè verso quella promozione della
persona umana che in ogni parte della terra ed in qualsiasi situazione in
cui essa si trova deve essere salvaguardata dal degrado personale. Non ci
riferiamo solo ad una missione nei Paesi in via di sviluppo, ma anche a quanto
succede nel cosiddetto mondo industrializzato, dove il degrado e la cultura
della morte, stanno sgretolando la dignità della persona. Ed allora risuonano
ancora più stimolanti le parole che Giovanni Paolo II scrive per questa Giornata
Missionaria: “…In modo diverso, tutti sono inviati a continuare nella Chiesa
la missione di Gesù. È questo un titolo di gloria: l’inviato è associato in
modo singolare alla persona di Cristo per compiere, come afferma il divin
Maestro, le sue stesse opere:“Anche chi crede in me compirà le opere che io
compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre (Gv 14,12)”. Tutti
sono chiamati a collaborare partendo dalla propria situazione di vita. In
questo tempo, tempo di grazia e di misericordia, avverto in modo speciale
che occorre impegnare tutte le forze ecclesiali per la nuova evangelizzazione
e per la missione “ad gentes”. Nessun credente, nessuna istituzione della
Chiesa può sottrarsi al supremo dovere di annunzuiare Cristo a tutti i popoli
(cfr. Lett. Enc. Redemptoris missio, 3). Nessuno può sentirsi dispensato dall’offrire
la sua collaborazione allo svolgimento della missione di Cristo che continua
nella Chiesa. Anzi, quanto mai attuale è l’invito di Gesù: “Andate anche voi
nella mia vigna” (Mt 20, 7)”.
L’invito
all’impegno continuo quale testimoni di Cristo è chiaro e va visto non solo
verso una missione lontana, ma anche verso quella di tutti i giorni, nella
Chiesa, nella famiglia, nel lavoro, nel volontariato.
Nella
Svizzera Italiana l’Ottobre Missionario sarà concentrato in due appuntamenti
ben distinti (vedi programma). Quest’anno inoltre, Missio Svizzera ha scelto
quale Paese su cui basare le proprie riflessioni il Ciad.
La
Giornata Missionaria mondiale sarà celebrata nella nostra Diocesi con un altro
importante appuntamento, il Giubileo delle Famiglie. Sicuramente un aggancio
logico che ci richiama alle parole del Papa, dove la famiglia è uno di quegli
anelli essenziali di testimonianza missionaria.