La
Pastorale Giovanile guarda avanti
Di
Cristina Vonzun
Tornati
a casa, dopo Roma, si tratta di continuare. Il Vangelo ricevuto dal Papa è
da leggere, meditare, pregare e testimoniare, è il programma di vita. Adesso,
come le prime comunità cristiane strette attorno ai discepoli, i nostri giovani
avranno un anno intenso di occasioni di incontro con il loro Vescovo e di testimonianza nella società, guidati dal
Vangelo di Marco.
Saranno
quattro le proposte che caratterizzeranno la vita della nostra giovane chiesa,
così come caratterizzavano quella delle prime comunità cristiane: la formazione,
con al centro i dialoghi tra il Vescovo e i giovani che si terranno in tutti
e sei i vicariati, la Lectio divina, il campo scuola per animatori; la condivisione
con i quattro grandi momenti di convocazione; la caritativa con la possibilità
concreta di avvicinare i giovani all’esperienza del servizio gratuito, luogo
della scoperta dell’altro e del dono di sé; la spiritualità con un ritiro
in avvento, uno in quaresima, la Santa Messa per l’unità ed una scuola di
danza liturgica.
Questo
a livello diocesano. Ma altri importanti incontri e progetti avverranno a
livello vicariale.
La
Pastorale giovanile nasce rafforzata dal grande incontro di Tor Vergata e
decisa a fare sue nella nostra Chiesa locale, le parole del Papa (cfr. discorso
di domenica 27 agosto 2000) che indica nella “Pastorale giovanile l’urgenza
più evidente e pressante dei programmi
pastorali”.
In
quest’ottica, a partire da settembre, lavoreremo per la realizzazione di un
progetto di Pastorale giovanile adeguato alla realtà della nostra diocesi
e collegato ad un programma triennale. Il lavoro sarà comune e coinvolgerà
i vicariati chiamati a fare un’analisi della situazione sul territorio da
cui formulare alcune linee generali e degli orientamenti comuni. In questo
contesto è auspicabile che tutte le realtà, compresi i movimenti e le associazioni
ecclesiali, forniscano delle indicazioni.
Che
metodo intendiamo proporre a partire da quest’anno?
L’ultima
assemblea Cei di Collevalenza ha indicato nel documento relativo alla Pastorale
giovanile, la necessità di “fornire punti di riferimento informali per i giovani
all’interno dei luoghi che abitualmente frequentano, perché è là che costruiscono
i loro ideali e maturano le loro scelte”.
E’
necessario pertanto lanciare un ponte
educativo: “la classica mediazione tra la strada e la chiesa”, divenendo capaci
di abitare i nuovi areopaghi del mondo giovanile (la piazza, la squadra di
calcio, i discotecari, la band musicale…).
Il
gruppo parrocchiale, pur restando un punto di riferimento fondamentale, non
può avere più la pretesa di essere un’appartenenza assoluta: si tratta di
andare oltre il gruppo come modo nuovo di fare cultura, cercando di favorire
sia delle nuove aggregazioni tra i
giovani che delle collaborazioni con coloro che operano con i giovani in diversi
ambiti.
Lo
stesso Giovanni Paolo II, dopo lo straordinario successo della Giornata Mondiale
della gioventù, domenica 27 agosto 2000 ha invitato sacerdoti ed educatori
ad “avvicinare i tanti giovani che non frequentano la chiesa e che si riuniscono
nelle piazze...”.
Da
qui tre indicazioni:
La
prima è di portare alcuni tra gli incontri classicamente svolti all’interno
di luoghi ecclesiali in spazi pubblici.
La
seconda è quella di realizzare incontri e iniziative unendosi con altre realtà
che nella nostra società operano e sono in mezzo ai giovani.
La
terza è quella di spingere i nostri giovani ad essere presenza viva e propositiva
nell’ambiente in cui vivono.
Incontri
vicariali per i giovani
Sulla
base dell’esperienza degli scorsi anni alcuni vicariati hanno individuato
delle iniziative che intendono riproporre. Particolarmente il Bellinzonese
con il torneo di Headball per i giovani delle scuole, che quest’anno sarà
associato all’iniziativa di caritativa proposta dal Sermig e i gruppi della
valle di Blenio e della Riviera con il concerto di musica cristiana associato
ad un’iniziativa di solidarietà.
Inoltre
verrà proposto nel vicariato del Mendrisiotto un musical intitolato “I ragazzi
del muretto” e animato dai giovani della parrocchia di Mendrisio.
E’
auspicabile che nell’anno in corso anche altri vicariati riescano ad identificare
una proposta loro tipica, che abbia la caratteristica di proporsi come ponte
tra l’ambito ecclesiale e la società.
Coinvolgimento
nel progetto diocesano di Pastorale giovanile
Un
particolare contributo operativo verrà richiesto a tutti i gruppi vicariali
di animatori e sacerdoti impegnati in Pastorale giovanile per la fase di analisi
e realizzazione del progetto diocesano
di pastorale giovanile.