Associazioni Nuova Speranza: Adozioni ma, non solo


A cura di Dante Balbo


 

 

La giovane associazione ticinese, promuove il sostegno all’infanzia in modo globale, in linea con quanto Caritas Ticino sostiene.

Prossimamente andrà in onda nell’ambito  di Caritas Insieme Tv, un’intervista a quattro operatrici dell’Associazione Nuova Speranza, che si occupa di adozione in Romania.

Vi proponiamo uno stralcio di questa intervista, in cui appare chiaro che l’adozione è solo un tassello di un progetto più globale, in cui si cercano soluzioni adeguate per i bambini e non solo risposte all’esigenza di genitori adottivi. Ad intrecciarsi nel dialogo sono Patrizia Degiovannini, Leila Pinesi, Carla Bernasconi e Silvia Decarli.


 

Adozioni a distanza: per aiutare le famiglie a restare unite


Il nome, Nuova Speranza, esprime il nostro primo obiettivo: dare una seconda chance a bambini che solo a due ore di volo dalla nostra tranquilla regione, si trovano in situazioni di estremo disagio.

Silvia Decarli, da dieci anni impegnata in azioni umanitarie a favore della Romania, è stata il nostro motore, la nostra anima propulsiva e anche il nostro concreto contatto, per verificare sul posto le situazioni e le possibilità di intervento. Al suo seguito è nata l’associazione.

Il primo contatto ci ha permesso di constatare che per molti bambini è difficile anche ottenere dalle famiglie il sostentamento necessario per vivere, per nutrirsi, tanto meno per studiare.

A più di dieci anni dalla rivoluzione, la povertà è un fenomeno ancora molto diffuso e i bisogni sono ancora molti e legati alla sussistenza primaria.

Il progetto di adozioni a distanza è stato dunque messo in opera per impedire che l’indigenza costringesse le famiglie ad abbandonare i loro figli.

Attualmente seguiamo una quindicina di famiglie, con 35 bambini.

Siamo collegati con un’associazione corrispondente in Romania, che porta il nostro stesso nome e che è la fonte delle segnalazioni di famiglie particolarmente disagiate.

A sua volta, infatti, come avviene da noi in Ticino, l’associazione romena è inserita nella rete dei servizi pubblici, scuole, istituti sociali, che si attivano in relazione ad un disagio.

A noi perviene un rapporto sociale, con la storia della famiglia e l’indicazione delle esigenze specifiche cui si dovrebbe rispondere. Da parte nostra, in Svizzera, le adozioni a distanza impegnano una persona o una famiglia per una partecipazione minima di 60 franchi al mese, per un periodo di tre anni almeno.

Le somme raccolte vengono poi inviate alla fondazione romena, che provvede a distribuirle, attraverso la sua assistente sociale, informandoci regolarmente sul loro uso da parte delle famiglie.

Veniamo così a sapere, ad esempio, che una famiglia ha potuto comperare la legna per l’inverno, un’altra ha potuto mandare il bambino all’asilo, un’altra ancora ha potuto far studiare un figlio che avrebbe dovuto interrompere la scuola.

Il collegamento fra la famiglia adottiva a distanza e la famiglia del bambino sostenuto è in qualche modo diretto, nel senso che l’impegno è mirato ad uno specifico bambino.

Non è un sostegno generico ad un progetto, come ad esempio accade con altre organizzazioni, ma la famiglia adottiva sa a chi saranno destinati i suoi aiuti e come verranno utilizzati.

Tutto questo, naturalmente, avviene per il tramite della nostra associazione che non si limita a stabilire un contatto fra le famiglie e i bambini in Romania, ma continua a vigilare sul buon andamento del percorso di adozione a distanza.

 

Adozioni internazionali: per i bambini che non hanno più una famiglia

Nel 1997 la Romania si è dotata di uno strumento nazionale, il comitato romeno per le adozioni, con un ministro proprio e un rappresentante per ogni regione del Paese, che trimestralmente riferisce sulle condizioni della sua zona.

Ultimamente è stata molto promossa l’adozione nazionale con un certo successo, per cui, un terzo dei bambini adottabili non viene sradicato dalla propria terra e viene adottato in Romania.

Purtroppo i problemi restano e molti bambini non trovano una famiglia nel proprio paese. La nostra associazione riconosce, nell’ambito della tutela dei diritti del bambino, l’adozione come sussidiaria agli altri interventi.

Nello spirito della Convenzione dell’Aia, l’adozione internazionale non è quindi alternativa all’adozione a distanza, ma una misura protettiva per il bambino.

La famiglia è fondamentale nel nostro tessuto sociale e, in un progetto globale, in cui la prevenzione dell’abbandono è al primo posto, non potevamo trascurare l’adozione internazionale come strumento per ridare al bambino la possibilità di avere una famiglia, attraverso cui ritrovare la propria identità.

Qualcuno ha definito il genitore adottivo un “genitore generoso”. In effetti lo è nel senso che genera un bambino ad una nuova vita, lo aiuta a formarsi, a studiare, a crescere. Per fare questo le difficoltà da superare sono prima di tutto interne, legate alle barriere e ai pregiudizi che ci portiamo dentro, nel vivere l’adozione come una specie di scelta di ripiego, oppure come un’opportunità per definire un figlio su misura.

L’esperienza di coloro che hanno superato queste barriere, nel percorso che li conduce alla scelta per l’adozione, è in effetti straordinaria, perché il risultato finale è che un bambino può dire “sono figlio di qualcuno”.

Al centro dell’adozione sta il bambino e, in quest’ottica, ci stiamo muovendo in una nuova direzione, rispetto alla tradizione della ricerca di un bambino per una coppia di genitori adottivi.

Il bambino è il futuro del mondo e a lui vogliamo cercare una famiglia. Perciò sempre più spesso a noi vengono segnalati bambini in difficoltà con una possiblità legale di adattabilità, e ci mobilitiamo sul territorio ticinese, alla ricerca di una famiglia.

 

Swissrom, per rispondere alle emergenze alimentari


1) Quattro istituti a Slobozia

Questo progetto comprende l’aiuto umanitario ai bambini collocati in 4 diversi Istituti a Slobozia, capoluogo di Ialomita regione situata a sud-est della Romania. Questi 4 istituti accolgono attualmente 223 bambini di età compresa tra gli 0 e i 18 anni. Con il solo autofinanziamento, l’Associazione in accordo con una Fondazione di pubblica utilità riconosciuta dal governo romeno e della Direzione del Dipartimento per la Protezione dei Bambini di Ialomita, Prof. Paul Marcu, può accogliere solo minimamente l’impegno finanziario necessario per una vera e propria copertura, almeno alimentare, a questi 223 bambini. In effetti con una somma pari a franchi 500 al mese, che l’Associazione invia in Romania, si riesce a coprire solo in minimissima parte il fabbisogno degli Istituti n. 1 e n. 2.

Il nostro obiettivo è quello di poter regolarmente inviare un importo di franchi 1’000 al mese per aumentare l’acquisto di alimenti in loco a favore dei bambini di questi Istituti.

 

2) Centro maternale inaugurato il 1.7.2000, Bucarest, settore 4 e orfanatrofio

Questo centro è stato completamente creato dalla Fondazione Nuova Speranza di Bucarest (ONG), con l’autofinanziamento e con un investimento di 15’000 dollari. In questo centro “mamma-bambino”, le madri sole ed in difficoltà possono alloggiare per un periodo di 6 mesi. Con i loro bambini ricevono l’assistenza medica. La Fondazione Nuova Speranza di Bucarest, ha completamente rinnovato questo edificio annesso all’orfanatrofio n. 5, e lo ha dotato di tutto il necessario. Questo centro ha una cucina, due docce, due gruppi sanitari, quattro camere ed un atrio.

Le assistenti della Fondazione hanno il compito di trovare, per le madri in difficoltà con i loro bambini, una soluzione lavorativa e di reinserimento nel nucleo familiare originario.

La nostra Associazione ha potuto contribuire a questo innovativo progetto con l’invio saltuario di 500 franchi.

Per poter sostenere adeguatamente il fabbisogno di questo Centro, abbiamo valutato un minimo investimento annuale di franchi 10’000/15’000 (compreso personale, struttura, alimentari, ecc.).

 

3) Istituto a Bucarest, 120 bambini da 0 a 3 anni. Anche per questo Istituto inviamo saltuariamente, per l’acquisto in loco di medicinali ed alimenti, una somma di frs. 500.-