L’impegno costante nel mondo
Di Marco Fantoni
Caritas Ticino non ha come impegno principale gli aiuti all’estero, ma regolarmente riceve delle offerte con indicazioni precise e si attiva affinché gli scopi siano raggiunti.
Le richieste di aiuto che riceviamo sono molte e non sempre chiaramente definite. Ci si deve dare dunque dei limiti entro i quali agire. Questi sono comunicati a chi richiede un sostegno in modo che la motivazione di eventuale rifiuto sia compresa fino in fondo. Quali sono dunque questi criteri?
La relazione tra chi chiede il sostegno di Caritas Ticino e la realtà della nostra diocesi. La collaborazione con una Caritas estera. Il progetto deve avere una sostenibilità anche dopo il concludersi del finanziamento da parte nostra. Di regola poi, il progetto da sostenere è a favore dell’infanzia in quanto una grossa offerta è pervenuta in questo senso.
A parte rare eccezioni, Caritas Ticino non può permettersi di mandare un operatore sul luogo per seguire costantemente il progetto. Si affida alla collaborazione della Caritas estera sostenuta o a collaborazioni con altre Caritas presenti nel medesimo luogo per altrettante iniziative, ad esempio la Caritas Italiana. A Caritas Svizzera sono destinate, di regola, quelle offerte dove Caritas Ticino non ha possibilità d’intervento, soprattutto quando si tratta di casi d’emergenze.
Vediamo dunque in una panoramica quali sono attualmente gli impegni che Caritas Ticino ha nei confronti di richieste estere, in modo particolare da Caritas diocesane:
URUGUAY
Caritas Tacuarembò:
Progetto “Pastorale sociale”
Questo progetto si inserisce nella necessità della Caritas nazionale uruguayana di decentralizzare le proprie sedi nelle diverse diocesi e realtà locali. Da qui il sostegno a Mara Tumelero di Carabbia che già da diversi anni è impegnata in Uruguay in attività di Caritas. Dal 1999 ha collaborato in modo determinante alla costituzione di Caritas Tacuarembò all’interno dell’omonima diocesi, in qualità di coordinatrice. Dal luglio di quell’anno, in effetti, è operativo un ufficio quale luogo dove organizzare in modo adeguato le diverse attività pastorali, ma anche quale punto di riferimento in cui le persone interessate possano trovare un sostegno e le informazioni richieste. Inoltre, con questo ufficio, la Caritas è diventata un’attrice importante nel lavoro sociale, al fianco di altre organizzazioni che intervengono nel dibattito sul miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Dal 1999 il lavoro si è notevolmente sviluppato e ad oggi, Mara Tumelero ha allargato il raggio d’azione coinvolgendo diverse persone facenti capo a più realtà. Si è così formato un gruppo stabile con membri provenienti da tutta la diocesi che si riunisce periodicamente nelle diverse parrocchie. L’obiettivo del gruppo è promuovere, animare e coordinare l’azione sociale nella diocesi, sensibilizzando la comunità cristiana e la popolazione in generale, sulle principali sfide della realtà ed incitando l’impegno a trasformare la società come dimensione fondamentale dell’essere cristiano.
Tra le attività in corso si possono citare: la creazione di un Fondo di solidarietà diocesano, che finanzia piccoli progetti di tipo comunitario, parrocchiale o familiare attraverso dei crediti, rimborsabili a rate senza interessi; la colletta diocesana della Pastorale sociale-Caritas che durante l’Avvento permette di raccogliere i fondi necessari per il finanziamento del citato Fondo; l’accompagnamento dell’ottantina di opere sociali esistenti della diocesi, cercando le soluzioni per creare i servizi considerati prioritari per rispondere alle necessità emergenti; la formazione di gruppi parrocchiali di Pastorale Sociale, incontri dibattiti e formazione in Dottrina sociale della Chiesa durante tre anni.
Il progetto è sostenuto parzialmente da Caritas Ticino con USD 3’600.
RUANDA
Caritas Gikongoro:
Progetto “Alfabetizzazione per 1000 giovani”
Il progetto in corso è la naturale conseguenza della collaborazione positiva avuta negli anni 1998-1999, per un’altra iniziativa in campo scolastico, con Caritas Gikongoro, tramite Caritas Italiana. Essa ha funto da intermediaria, avendo dal 1994, una base stabile a Kigali, la capitale, con operatori che seguivano i diversi progetti dell’emergenza e di sviluppo a seguito del genocidio del 1994. In questo caso si tratta di sostenere 1000 giovani analfabeti. Il progetto è sostenuto in collaborazione con il Gruppo Missionario della parrocchia di Giubiasco, da dove è partita la relazione con il Ruanda. In effetti, l’iniziativa è nata grazie ad un sacerdote di Gikongoro, don Alphonse Myasiro presente negli anni scorsi a Giubiasco durante i mesi estivi.
Si è trattato di coinvolgere un migliaio di giovani tra i 13 ed i 15 anni provenienti da diverse parrocchie per dar loro le conoscenze basilari e poter intraprendere, gli studi e le professioni che diano loro la possibilità per una vita dignitosa.
Il progetto è sostenuto da Caritas Ticino con USD 20’000.
(Per una maggior comprensione del progetto vedi anche l’articolo sulla rivista n. 4-2001)
SRI LANKA
Padri Somaschi: progetto “Centro giovani San Giuseppe a Kandy”
I padri Somaschi per diversi anni presenti nella nostra diocesi, hanno organizzato dei progetti in favore dell’infanzia in molte parti del mondo. Tra questi, sono attivi nello Sri Lanka dove nella diocesi di Kandy il vescovo locale Mons. Vianney Fernando, sensibile al grave problema della delinquenza minorile, dalla moltitudine di bambini abbandonati per le strade, dal numero sempre più grande di bambini sfruttati e messi sul mercato dagli stessi genitori per la moderna piaga del turismo sessuale, ha voluto ad ogni costo che i padri Somaschi fossero presenti nella sua diocesi, per farsi carico di questo grave problema. Da qui il voler accogliere questi bambini e ragazzi, di qualsiasi religione, per dar loro innanzitutto una casa, un’istruzione e seguirli fino al loro inserimento nel mondo del lavoro.
L’opera, che consiste nella costruzione di un centro per l’accoglienza di 30/40 bambini e bambine è sotto la piena responsabilità dei padri Somaschi, provenienti da diverse nazioni. Il costo totale previsto è di USD 160’000.
Il centro è in fase di conclusione, si auspica per il marzo prossimo di arrivare al tetto. Bisogna comunque tener conto delle difficoltà che i Somaschi, quali rappresentanti del mondo cattolico, hanno incontrato e tuttora incontrano, dove l’ostruzionismo da parte della comunità locale, di altra religione, ostacola lo sviluppo regolare della costruzione.
Il progetto è sostenuto da Caritas Ticino con USD 20’000.
SIBERIA
Caritas Novosibirsk:
Progetto “Orfanotrofio”
La Caritas di Novosibirsk (parte asiatica della Russia), sta realizzando la costruzione del primo centro d’accoglienza non statale in Siberia, per orfani e bambini abbandonati. Il centro accoglie 50 bambini. Secondo le informazioni in possesso dell’Amministrazione regionale dell’educazione di Novosibirsk, città di due milioni di abitanti, risultano circa quattromila bambini orfani che vivono in case d’accoglienza, per bambini di tutta la regione. Più di 500 vivono nelle accoglienze temporanee, in attesa di essere accettati in un centro di lunga durata. Don Ubaldo Orlandelli, direttore della Caritas locale, da alcuni anni si sta attivando per dare a questi bambini una casa dove trovare un ambiente che sia il più familiare possibile. A questo proposito egli ci diceva: Per me è stato un miracolo vedere come l’ambiente che abbiamo costruito favorisca il miglioramento. Abbiamo cercato di costruire un edificio bello e le condizioni in cui li abbiamo posti, non sono di camerate, ma di stanzette per due bambini. Hanno il loro bagno ed una piccola cucina dove possono vivere come se fossero in un piccolo appartamento. Questa situazione familiare ha fatto si che i bambini rifiorissero in poco tempo, tanto più che l’amministrazione si è perfino meravigliata di questo e dà anche aiuti per il loro mantenimento. Uno di questi, è il pagamento del riscaldamento che è una delle spese maggiori in una situazione come quella siberiana”.
L’impegno della Caritas parte asiatica della Russia, non si ferma qui e vuole guardare al futuro, con l’allestimento di atelier per imparare delle professioni che rispondano alle esigenze del mercato locale, in modo particolare per i ragazzi più grandi. Ma il concetto che risalta maggiormente in questa collaborazione, che ha portato anche all’appoggio per un servizio televisivo commissionato dalla Televisione della Svizzera Italiana a Caritas Insieme in occasione dell’Anno Giubilare 2000 proprio in Siberia, è la visione di promozione di attività commerciali in collaborazione con imprenditori italiani per un autofinanziamento delle attività.
Il progetto è sostenuto parzialmente da Caritas Ticino con USD 85’000.
Sono dunque degli impegni importanti che Caritas Ticino si assume, per rispondere a coloro che a noi affidano le offerte, valutandoli regolarmente per verificarne l’efficacia e i possibili sviluppi.
Un altro tipo di sostegno che Caritas Ticino dà, è quello di ospitare nella trasmissione televisiva Caritas Insieme, iniziative di associazioni che operano nel sostegno all’estero. Le stesse sono spesso riprese anche sulla rivista. L’informazione, dunque, quale mezzo di promozione per attività che mirano soprattutto allo sviluppo e che vogliono usare la comunicazione come mezzo per rendere credibile le proprie azioni, ottenendo così quegli aiuti finanziari per raggiungere gli scopi previsti.
Il discorso del finanziamento delle associazioni non si ferma però qui. C’è il fatto di non dipendere sempre da donazioni esterne, ma riuscire a creare attività che abbiano quale scopo il guadagno per finanziare i progetti. Il no-profit che diventa profit. Ma di questo, la nostra rivista ha già proposto delle riflessioni, se ne potrà parlare prossimamente.