L'ULTIMA
CROCIATA CONTRO LA LEGALIZZAZIONE
Di Roby Noris
Rileggendo l'art. 58bis proposto dall'iniziativa "Gioventù senza
droghe" si può constatare che corrisponde a ciò che Caritas
Ticino ha sempre cercato di esprimere sul tema della tossicodipendenza. Un no
fermo a qualunque forma di legalizzazione e depenalizzazione, l'astinenza come
metodo, e il sostegno e la solidarietà con chi è caduto nella
trappola della dipendenza affinché possa scegliere di uscirne. Niente
di nuovo per Caritas Ticino nel riaffermare questa strada come l'unica possibile.
Per questo ripubblichiamo stralci di alcuni contributi già apparsi su
Caritas Insieme e che oggi tornano più che mai di attualità. Una
strada che troviamo riaffermata in molte prese di posizione della Chiesa e del
Papa di cui vi proponiamo qualche spunto.
Sul piano strettamente politico però le cose si complicano. Abbiamo molte
perplessità riguardo all'area politica sostenitrice dell'iniziativa che
di fronte a tutte le battaglie sociali, come ad esempio la disoccupazione o
la protezione sociale delle fasce più deboli, o la politica nei confronti
degli stranieri e l'aiuto al Terzo Mondo, è molto distante da tutte le
preoccupazioni che Caritas Ticino esprime in difesa dei più deboli.
Quindi non crediamo che Caritas Ticino debba dare delle indicazioni di voto
su questa iniziativa, ma con forza vogliamo ribadire la preoccupazione di fondo
che continueremo a esprimere anche dopo la votazione di settembre, qualunque
sia il risultato: non c'è speranza per una società che di fronte
a un male difficile da debellare, pensa di diminuire i danni con la legalizzazione
di quel male. La Droga di Stato uccide i nostri figli quanto quella dei narcotrafficanti.
L'iniziativa probabilmente non passerà. Ciò che conta però,
e che fa paura agli oppositori e a Berna, è la percentuale che riuscirà
nonostante tutto a raccogliere: per continuare sulla strada della Droga di Stato
scelta dalla Confederazione infatti ci vuole un buon consenso popolare. E chi
vuole anche in Ticino l'eroina sotto il controllo dello Stato, aspetta le percentuali
di questa votazione per partire in quarta.
Caritas Svizzera ha invitato a respingere l'iniziativa: è l'occasione
per ribadire che Caritas Ticino è un'organizzazione totalmente indipendente
da Caritas Svizzera sia sul piano statutario, finanziario, e per tutte le scelte
metodologiche e di politica sociale. Le differenze con l'organizzazione nazionale
sono molte, sia sul piano metodologico, ideologico, ecclesiale e politico, ed
hanno ragioni precise che si ritrovano in una storia di 55 anni per la nostra
Caritas diocesana radicata in una realtà cantonale e diocesana particolare:
una sola diocesi per una regione linguistica in un cantone a maggioranza cattolica.
Noi abbiamo scelto di proporre ai nostri lettori e telespettatori di Caritas
Insieme TV al sabato su TLC, diverse testimonianze di chi ha vissuto il dramma
della tossicodipendenza e ha vinto la sua battaglia. Accanto a questi giovani
anche dei famigliari che hanno accompagnato i loro cari nella lotta. La mamma
di Francesco, uscito dalla droga ma morto di AIDS, parla di speranza; ma la
speranza c'è solo se la lotta è senza concessioni alla droga.
La droga non si vince con la droga: l'ha detto il Papa.