Caritas
Zagabria
Un pollaio per autofinanziare le case dei bambini
Di
Vera Podpecan
Oggi la televisione presenta immagini di altre guerre. La guerra durata ben
7 anni in Croazia, Bosnia Erzegovina, che ci ha accompagnato ogni sera con immagini
terribili, ha lasciato il posto ad altre guerre. Ma questo non vuol dire che
noi abbiamo dimenticato e che le ferite profonde di quella pazza guerra siano
già rimarginate. No. Basta andare in Bosnia o in certi luoghi della Croazia
per capire che ci vorrà molto tempo per ricucire le ferite. La guerra
con la sua violenza ha distrutto tutto. Le case, le fabbriche, le Chiese, le
scuole. Niente è stato risparmiato. Certo, la gente ha voglia di reagire
e nella misura del possibile ha reagito. Chi ha potuto tornare ha ricominciato
a ricostruire la propria casa, la propria vita. Per gli altri, per le persone
che si trovano ancora nei Paesi di accoglienza il rientro avverrà nei
prossimi mesi; e anche per loro il sogno di una casa, forse, potrà diventare
realtà.
Comunque se la vita ha ripreso il suo ritmo non possiamo nascondere le difficoltà.
Sono difficoltà economiche di una Paese che dopo ben 7 anni di guerra
sta cercando di riprendersi, sono difficoltà psicologiche di chi ha perso
una persona cara, il marito, i figli; sono difficoltà relazionali perché
oggi non può più essere come prima e l'esperienza del perdono
non è così facile da vivere.
Ecco, ma in tutta questa situazione la Caritas cosa fa? Non pensiamo alle Caritas
presenti in Croazia o in Bosnia Erzegovina; loro stanno lavorando a fianco di
tutte quelle situazione di bisogno che incontrano. Pensiamo alla nostra Caritas
Ticino che 7 anni fa aveva iniziato un lavoro una presenza grazie a tutti voi
che con moltissima generosità avete contribuito alla realizzazione di
diversi progetti. Sono le case per l'accoglienza delle donne a Zagabria e a
Samobor, che ancora oggi accolgono donne e bambini, è la costruzione
dell'asilo per la città a cavallo della Croazia e della Bosnia, sono
i padrinati che permettono ancora oggi a centinaia di bambini di guardare con
fiducia al futuro e, da ultima, è la costruzione e la realizzazione del
pollaio. Un'attività imprenditoriale che permette di coprire il fabbisogno
di carne e uova per 400 bambini e 300 adulti accolti nelle diverse case della
Caritas di Zagabria o seguite dagli operatori sociali della stessa. Oltre alla
distribuzione per i bisogni citati grazie al pollaio Caritas Zagabria riesce
pure ad avere un'attività redditizia; infatti la vendita delle uova e
dei polli permette di iniziare quel lungo e difficile cammino che sempre di
più dovrà in futuro accompagnare la realizzazione di opere sociali.
Quelle dell'autofinanziamento attraverso attività redditizie.
La nostra presenza iniziata con l'invio di una moltitudine di beni di prima
necessità, continuata in una collaborazione stretta con le Caritas del
luogo ha permesso la realizzazione di opere importanti, che accanto a mille
e altre opere messe in piedi da moltissime altre generosità ha creato
quella lunga catena di solidarietà tra diversi popoli. Ora, la nostra
presenza assume un ruolo più modesto; siamo presenti perché è
nostro compito accompagnare quanto iniziato, lasciando però ampio spazio
a chi in Croazia o in Bosnia è il primo responsabile, quindi le Caritas
del luogo.
Nel prossimo numero della nostra Rivista parleremo di una altro progetto di
Caritas Osijek.