213 immagini per 293 mm2 di lotta alla disoccupazione

Di Roby Noris



Gli ultimi dieci anni di Caritas Ticino sono stati caratterizzati dall'attività del programma occupazionale (PO) "Mercatino" nato nell'88 a Lugano per dar lavoro a 15 disoccupati con alcune attività artigianali. Oggi le quattro sedi di Lugano, Giubiasco, Cadenazzo e Pollegio contano 150 posti di lavoro con attività a carattere industriale nel settore del reciclaggio e dell'orticoltura. Un'avventura complessa che ha permesso un'evoluzione interessante di tutta l'attività di Caritas Ticino su cui ha inciso soprattutto a livello metodologico. Oggi infatti appare più chiara la necessità di lottare contro una concezione assistenziale del lavoro sociale per sviluppare modelli di intervento propositivi che favoriscano l'autoresponsabilizzazione di chi ha bisogno di sostegno, evitando di sostituirsi a lui scivolando nel maternage.
Il tema della lotta alla disoccupazione è diventato pane quotidiano a Caritas Ticino; e in un decennio si sono capite molte cose, si sono comprese alcune regole e alcuni meccanismi nascosti di un fenomeno che abbiamo cominciato a seguire nell'88 prima che esplodesse con le dimensioni che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Eppure rimangono ancora molti interrogativi, talvolta sconcertanti sia per quanto riguarda gli aspetti macroscopici del fenomeno legati alla ristrutturazione economica e alla globalizzazione dell'economia, sia per quanto riguarda gli aspetti locali della microrealtà svizzera e ticinese, con le sue leggi e le sue misure economiche e sociali. Ma molti interrogativi aperti riguardano anche le situazioni personali che incontriamo quotidianamente nelle quattro sedi di lavoro del programma occupazionale, dove numerosi sono i casi di grave deficit relativo alle esigenze di efficienza, di competenza, di flessibilità e di capacità di adattamento richieste oggi dal mercato del lavoro; per questo continuiamo a batterci per un modello di PO di tipo imprenditoriale nonostante le difficoltà non indifferenti che incontriamo, perché siamo convinti sia l'unico che possa tentare di cambiare percorso a situazioni che appaiono come irreversibili.
Le 213 minuscole foto in copertina raccontano pezzetti di storie delle 1500 persone disoccupate che nel PO di Caritas Ticino ci auguriamo abbiano incontrato anche solo per un attimo un'ipotesi positiva per il proprio futuro. A loro è dedicato questo collage di immagini digitalizzate, fuse assieme per raccontare una sola storia di speranza.