10 anni di PO
Dal 1988 il Programma occupazionale mercatino di Caritas Ticino reinserisce disoccupati generici

A cura di Giovanni Pellegri



1988

NASCE IL PROGRAMMA OCCUPAZIONALE "MERCATINO". 19 DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA SONO INSERITI IN ATTIVITÀ ARTIGIANALI

Dopo averlo pensato e progettato è finalmente iniziato il nostro progetto occupazionale destinato a persone disoccupate da molto tempo. Caritas offre un lavoro della durata massima di sei mesi, a persone che, per motivi diversi, non lavorano più da molto tempo e che, di conseguenza, non hanno più diritto alle indennità di disoccupazione. Insieme al lavoro noi offriamo loro un aiuto nella ricerca di un'occupazione adeguata e stabile. Vogliamo camminare con loro, dentro una solidarietà che non è solo nostra ma anche di tutti voi! Quelli appena trascorsi sono stati mesi "avventurosi" in quanto il capannone di Via Bagutti 6 a Lugano, che ci ospita, si presentava in uno stato di totale abbandono! Ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo iniziato. Dapprima la pulizia, poi la pittura di pareti e porte e là dove era necessario otturare buchi, abbiamo imparato a fare i muratori, C'è poi chi si è specializzato nel sostituire i vetri rotti, e non erano pochi! Tra i nostri disoccupati, c'è anche chi conosce l'arte e così abbiamo potuto avere magnifiche insegne che dicono a tutti chi c'è dentro il capannone. Ora, dopo tante giornate di assiduo lavoro, la nostra sede è diventata luogo accogliente e decoroso. Qui abbiamo portato una parte importante della nostra vita e, insieme, cerchiamo di aiutarci a risolvere il problema del lavoro e, spesso, le molte altre difficoltà che la vita comporta. Boll. Caritas Ticino ottobre '88 Keo Zanetti, resp. PO.

LA FESTA DI INAUGURAZIONE DEL PO "MERCATINO"

L'inaugurazione è avvenuta sabato 8 ottobre 1988. Nei giorni precedenti il lavoro è stato intensissimo. Tutti insieme, con molta allegria, abbiamo dipinto il grande corridoio centrale del capannone! Poi, ancora, le luci, le decorazioni e gli ultimi ritocchi per rendere ancora più bello e accogliente il luogo della festa! II piatto forte era dato dalla presenza tra noi di Marco Zappa e dei suoi figli, Daria e Mattia. Prima di dare la parola agli strumenti e alle voci degli Zappa, don Giuseppe ha voluto ringraziare e salutare tutti e presentare alcuni ospiti particolarmente graditi: S.E. Mons. Vescovo Eugenio Corecco e il sig. Bruno Cereghetti in rappresentanza dell'On. Rossana Bervini e I'On. Renzo Respini. Nei loro discorsi abbiamo sentito il richiamo della dignità della persona che passa certamente anche attraverso la dignità del lavoro: è nel lavoro che l'uomo si realizza e per questo il lavoro è un diritto per tutti. Boli. Caritas Ticino dicembre '88 Keo Zanetti, resp. PO.


1989

OFFRIRE SOLO UN LAVORO NON BASTA

Caritas si è impegnata in questa realtà della disoccupazione cosciente del fatto che incontrare queste persone era ed è un modo concretissimo di farsi carico dei "poveri" proprio perché poveri sono anche quelle persone che per tanti motivi vivono una reale difficoltà nei confronti del mondo del lavoro. Possiamo far notare che nel gruppo di persone che hanno svolto interamente il periodo massimo consentito presso il programma occupazionale, la maggioranza presenta un'età superiore ai 50 anni. È molto triste constatare come per queste persone l'età diventi un "handicap" quasi insuperabile mentre per noi operatori che abbiamo lavorato fianco a fianco con loro per sei mesi, spesso proprio questi operai si sono dimostrati i più coscienziosi e responsabili. Spesso il problema del lavoro è solo la punta emergente di un iceberg, e che trovare lavoro non ne risolve necessariamente e automaticamente la parte sommersa. (Keo Zanetti) Boll. Caritas Ticino ottobre '89 Keo Zanetti Resp. PO.


1990

DUE ANNI DI STORIA E ALCUNE NOVITA: APRE LA SARTORIA E SI INIZIA A LAVORARE AL RONCO DI ARBEDO

II Programma Occupazionale di Caritas Ticino giunge al termine del suo secondo anno completo di esistenza. E' sorprendente come persone così diverse, mai incontrare prima tra di loro, riescano a vivere rapporti umani, attraverso il lavoro, non solo rispettosi ma anche cordiali, spesso di amicizia. Quando il "Mercatino" abbia inciso nella vita delle persone lo vediamo specialmente quando qualcuno degli operai arriva al termine dei sei mesi e deve lasciare il Programma Occupazionale. Allora si può misurare quanto profondi e importanti siano stati i legami creati in questo tempo di vita e lavoro insieme. Non diciamo queste cose per cercare un qualche plauso ma solo per dire che è possibile, pur dentro la fatica del lavoro, vivere rapporti più umani e più cordiali e questo lo vogliamo dire a tutto il mondo del lavoro che spesso è segnato da arrivismi e violenze, da emarginazioni e competitività. Due novità del PO.. La prima è la Sartoria. Da qualche mese a questa parte abbiamo iniziato una nuova attività che occupa stabilmente tre persone e che produce oggetti di abbigliamento e arredamento secondo la tecnica del pacht work. Queste stoffe noi le ricicliamo ritagliando indumenti e biancheria che altrimenti non sarebbero più utilizzabili. La seconda novità del PO. è il Ronco di Arbedo. Per San Martino inizieremo una nuova esperienza che amplierà il già importante lavoro legato al giardinaggio, prendendo in affitto un magnifico terreno di 18mila metri quadrati situato nel comune di Arbedo. Boll. Caritas Ticino ottobre e dicembre '89 Keo Zaneiti, resp. PO.


1991

TANTE ATTIVITÀ PER ACCOGLIERE UN'UMANITÀ FERITA

Le nostre attività lavorative si sono ampliate con l'affitto di un terreno agricolo con annesso un vigneto e frutteto ad Arbedo; con il potenziamento dell'attività di sartoria che produce articoli di abbigliamento, articoli per la casa e accessori vari; con la produzione di stracci per fabbriche e officine meccaniche. Attività queste che vanno ad aggiungersi alle altre già esistenti: il ritiro dei mobili, i traslochi, il restauro di mobili antichi, la tappezzeria, il giardinaggio. La tipologia del disoccupato che viene al Mercatino è assai varia e rappresentativa delle classi socialmente disagiate della nostra società. Giovani che non hanno ancora trovato un inserimento lavorativo duraturo e qui di emarginati, con tutti i problemi che ne derivano. In alcuni casi problemi relazionali, dipendenza da stupefacenti o solo insicurezza nelle proprie capacità. Persone anziane, escluse a causa dell'estrema selettività del mondo lavorativo, dove già per un uomo al di sopra dei quarant'anni trovare un posto di lavoro può diventare un problema irrisolvibile. Persone che per svariati motivi si ritrovano senza un'occupazione (malattia, crisi economia, problemi personali) e quindi con tutte le conseguenze che ne derivano: dal sentirsi demotivati e isolati, ai casi limite di depressione.
Tutta questa umanità "ferita", se accolta, e apprezzata senza pregiudizi, è capace di reagire e di ritrovare forza e volontà, intelligenza e passione per il lavoro e i rapporti umani. Boll. CariI tas Ticino dicembre 91 Demetrio Zanetti, resp. PO.


1993

I TASSI DI DISOCCUPAZIONE AUMENTANO, NASCONO LE ATTIVITA INDUSTRIALI

Siamo al sesto anno dell'esperienza del Programma occupazionale Mercatino di Lugano che attualmente dà lavoro a 26 persone, disoccupati di lunga durata, che oltre a un salario regolare trovano un sostegno per la ricerca di un posto di lavoro definitivo. In questi 5 anni circa 200 persone sono passate nel programma e quasi la metà ha ritrovato un lavoro. Abbiamo inoltre stipulato un accordo con una ditta che si occupa di eliminazione di rifiuti elettronici per poter sviluppare una nuova attività di raccolta e di smontaggio in atelier dei rifiuti raccolti in Ticino. Spesso i programmi occupazionali sono pensati solo come realizzazione di lavori di utilità pubblica. Crediamo invece che, nonostante le grosse difficoltà del mercato, si debbano battere piste nuove nel senso dell'auto-imprenditorialità discostandosi il più possibile dall'assistenzialismo deresponsabilizzante in cui possono cadere anche le migliori conquiste sociali. Boli. Caritas Ticino agosto '93.


1994

NUOVE SEDI E NUOVE ATTIVITA: ORTICOLTURA A POLLEGIO, RICICLAGGIO TESSILI A GIUBIASCO

Si sono raddoppiati i posti di lavoro rispetto all'anno scorso portando a 52 e si è aperta una seconda sede a Giubiasco. La nuova sede di Giubiasco è partita a pieno ritmo con l'attività principale del riciclaggio di abiti regalati a Caritas che diventano, dopo la selezione, abiti riutilizzati attraverso i 6 mercatini sparsi nel Cantone, stoffe per la sartoria del programma di Lugano che confeziona abiti e oggetti per le 3 boutiques, stracci per i garages. La priorità nelle assunzioni a Giubiasco, in prevalenza donne, è stata data alle famiglie monoparentali. E comunque il criterio di assunzione per tutti è che si siano finite, o stiano finendo, le indennità di disoccupazione. E in questi giorni inizia un'altra avventura con una nuova attività: la produzione orticola. Questa nuova attività si svolge a Pollegio sul terreno del Centro S. Maria. Si stanno allestendo i primi tunnel di plastica, arando e fresando per poter piantare le piantine che arriveranno nei prossimi giorni. Fra le novità di questo ultimo periodo inoltre, va segnalata la posa dei contenitori per la raccolta di abiti di TEXAID e il loro svuotamento. L'azione, lanciata da noi qualche mese fa a tutti i comuni del Ticino, ha avuto un successo insperato e una cinquantina di comuni hanno già comandato 80 contenitori che i nostri operai del programma hanno cominciato a distribuire. Finita la posa, l'attività continuerà con lo svuotamento regolare dei contenitori, inviando i sacchi di vestiti alla centrale di Texaid a Schattdorf. Caritas Ticino Informazioni maggio '94 Roby Noris, dir. Caritas Ticino.

LA MONTEFORNO CHIUDE. DALL'OMELIA DEL 6 MARZO 1994 DI MONS. VESCOVO EUGENIO CORECCO AGLI OPERAI DELLA MONTEFORNO

La vita umana sociale deve essere fondata sulla giustizia. Abbiamo bisogno e abbiamo diritto di poter constatare che quanto succede e viene deciso, avviene e succede nel rispetto assoluto della giustizia. Non è possibile che la gente perda il lavoro, che le famiglie siano destabilizzate, che una regione sia precipitata in una situazione di depressione, unicamente in nome del profitto e ancor meno della sua massimizzazione. Facendo queste osservazioni, intendo semplicemente ricordare a tutti che la convivenza tra di noi può essere giusta, dignitosa, democratica e rispettosa di ogni singola persona, solo alla condizione imprescindibile che i Comandamenti di Dio, e in particolare il Comandamento di dire la verità e quello di praticare la giustizia, e perciò di non rubare, vengano rigorosamente rispettati. Caro fratelli e sorelle nel Signore, questa sera ci siamo riuniti per vivere un duplice gesto di solidarietà, umana e cristiana nello stesso tempo. Non possiamo, infatti, lasciare sole queste nostre famiglie, minacciate dalla perdita del loro lavoro; non possiamo lasciare soli, in mezzo a noi, coloro che hanno pianificato la propria esistenza attorno a questa sorgente di produzione, rappresentata dalla Monteforno. Dobbiamo perciò stringerci attorno a queste persone e queste famiglie con un abbraccio umano, perché esse appartengono alla nostra vita, alla nostra storia e alla nostra memoria. Caritas Ticino. Informazioni maggio '94.


1995

NUOVE ATTIVITÀ: ORTICOLTURA ALL'ISOLA VERDE, RICICLAGGIO DEI RIFIUTI ELETTRONICI E DEI FRIGORIFERI

Sulla base dell'esperienza molto positiva dell'attività di orticoltura iniziata nel 1994 sul terreno del'ex Centro S. Maria a Pollegio, Caritas Ticino, in collaborazione con l'Associazione Transfer Monteforno, ha affittato l'azienda agricola Isola Verde a Cadenazzo. Lazienda, già in piena attività con 15 disoccupati, ex operai della Monteforno, prevede altrettante assunzioni entro inizio estate. Ultime novità del PO. Mercatino nate a cavallo fra il 1994 e il 1995 sono il riciclaggio dei rifiuti elettronici e il frazionamento dei frigoriferi. Queste attività di riciclaggio, elettronica e frigo, in Ticino non erano svolte da nessuno perché economicamente non rendono abbastanza. Si tratta quindi di attività utili che permettono di creare nuovi posti di lavoro e non fanno concorrenza a nessuno. Ci pare si apra una strada nuova e particolarmente interessante per i programmi occupazionali coniugando disoccupazione e protezione dell'ambiente. Caritas Ticino Informazioni marzo '95 Paola Dúnner, resp. PO.

PRODURRE CON I DISOCCUPATI

Per aiutare un disoccupato di lunga durata bisogna proporre attività credibili che lo convincano che non sta giocando e che è ancora capace di dare il suo contributo, un lavoro utile e ragionevole. L'esperimento di quest'anno con un'azienda orticola fra le più grandi del Ticino ha permesso di capire che si può produrre secondo parametri normali anche nel quadro di un programma occupazionale con persone non esperte e che cambiano continuamente. Si sta valutando la possibilità di un acquisto di questa azienda poiché non è possibile affittarla ulteriormente. I programmi occupazionali dovranno essere potenziati come forma di reinserimento e non come parcheggio per svolgere attività inutili solo perché sussidiate. Caritas si batte, attraverso i suoi programmi in continuo sviluppo, per proporre soluzioni nuove anche per gli ultimi, quelli che hanno finito le indennità di disoccupazione. Le 270 persone che hanno lavorato quest'anno nei nostri programmi occupazionali sono il fatto più concreto che abbiamo da proporre. Caritas Ticino Informazioni ottobre '95 Roby Noris, dir. Caritas Ticino.


1996

L'ISOLA VERDE È COMPERATA, NELLE QUATTRO SEDI SONO INSERITE 382 PERSONE

Dopo una prima fase in cui il Mercatino si è prevalentemente rivolto verso attività di tipo artigianale, quali la sartoria, la falegnameria ed il restauro e il recupero mobili, con l'avvento delle sedi sopracenerine l'obiettivo è stato spostato verso programmi con un forte carattere industriale: nel 1995, 300 tonnellate di vestiti usati sono state trattate nella sede di Giubiasco per essere riutilizzate in forme e modi diversi, 360 tonnellate di computer, stampanti, fax, fotocopiatrici ed altro materiale elettronico sono state frazionate e riciclate a Pollegio; 2'000 frigoriferi hanno subito il primo trattamento previsto dalla S.E.N.S. per lo smaltimento completo; infine, le aziende orticole di Pollegio, sul sedime dell'ex Santa Maria, e di Cadenazzo, presso l'Isola Verde, hanno prodotto rispettivamente 30 e 250 tonnellate di pomodori, oltre a quantità minori di altri ortaggi. Informazioni Caritas Ticino marzo '96 Sergio Treta, resp. PO.

OGNI LAVORATORE MERITA DI ESSERE VALORIZZATO

Da parte nostra riteniamo che ogni lavoratore può essere reinserito nel mondo del lavoro e che nessuno dovrebbe venire escluso solo perchè considerato al di fuori di determinati parametri fissati oggi dal mercato. Ogni uomo è unico e irripetibile anche se é necessario, ai fini della produttività, formare delle categorie, non si dovrebbe, a nostro avviso, scartare a priori tutti quelli che secondo un criterio molto spiccio e di moda oggi non ne fanno parte completamente. Siamo di fronte ad una svolta culturale con implicazioni sociali le cui radici affondano nella crisi economica. È doveroso segnalarla per fare in modo che chi può intervenire, anche nel piccolo ambito di un ufficio, di un'azienda, di un commercio, lo faccia tentando così di frenare almeno in partel'emoragia in corso. Informazioni Caritas Ticino marzo '96 Nadia Banfi, resp. PO


1997

860 TONNELLATE DI TESSILI LAVORATE, 2800 FRIGORIFERI SMALTITI, 150 TONNELLATE DI RIFIUTI ELETTRONICI FRAZIONATI, 220 TONNELLATE DI POMODORI PRODOTTI, 1 ,4 MILIONI DI RICAVI, 436 DISOCCUPATI INSERITI

NICOLA GIAMBONINI, CAPO UFFICIO CANTONALE DEL LAVORO

II programma spende dei soldi pubblici che in altro modo sarebbero comunque spesi per lasciare inattive le persone a casa. Sono ancora pochi i progetti che hanno cominciato come PO e adesso danno lavoro, un lavoro vero, a delle persone. Però questa è un'opportunità che secondo me non bisogna escludere, anzi bisogna sviluppare il più possibile. II più grosso malinteso sui programmi è quello del loro costo. Girano cifre, la gente parla, si spendono x milioni di qua, x milioni di là. Pochissimo hanno capito che il 75% di quelle cifre si spenderebbe comunque, perché si spenderebbe in indennità di disoccupazione e i disoccupati starebbero a casa. E probabilmente quel 25% che non si spenderebbe direttamente si finirebbe per spenderlo da un'altra parte, perché chi sta a casa va dal dottore, non sta bene, non esce di casa, oppure esce ma va al bar. Finiamo per pagare le stesse cifre ma sotto altre voci contabili. Devo dire che avendo contatti regolarmente con i datori di lavoro, mi sento sempre più spesso dire: noi cerchiamo sì la qualifica, mala qualifica può passare in secondo piano quando ci troviamo davanti a una persona veramente motivata al lavoro, che ha voglio di imparare e che ha il potenziale per imparare, intendiamoci. E' meglio poter arrivare da un datore di lavoro con il biglietto da visita "ho lavorato negli ultimi sei mesi", piuttosto che "da un anno e mezzo sono a casa a non fare niente". Con la conseguenza di aver perso non solo le competenze professionali tecniche, ma anche le competenze sociali, la possibilità di entrare in relazione con gli altri, questa forse è la cosa più grave. Raccogliere pomodori all'Isola Verde presso il Programma Occupazionale di Caritas, è un'attività che alcuni potrebbero definire inutile, dal punto di vista dell'inserimento professionale del disoccupato. lo devo dire che mettendomi nei panni del datore di lavoro che deve assumere un operaio parliamo sempre di livelli di qualifica medio bassi preferisco e andrò senz'altro a scegliermi la persona che ha dimostrato che ha la capacità di lavorare, che ha la testa per lavorare, che è capace di alzarsi la mattina alle cinque e finire la sera tardi, di fare un lavoro duro anche se fondamentalmente avrebbe potuto trovare la strada per evitarlo, per svicolare, e invece non l'ha fatto. Questo è il segnale più grosso che si può dare ad un datore di lavoro. Informazioni Caritas Ticino novembre '97.

IL RICOLLOCAMENTO

L'utilità non è misurabile solo nei termini di numero di persone ricollocate nel mondo del lavoro dati che già da soli potrebbero motivare l'utilità della misura ma deve tenere conto anche dei fattori sociali di inserimento e di valorizzazione delle capacità lavorative di persone costrette all'inoperosità. Vale però la pena soffermarsi comunque sui dati inerenti al tasso di ricollocamento. Durante questi dieci anni, 1'490 perone sono state assunte dal nostro programma (1'244 negli ultimi 5 anni), reinserendo il 35,5% di coloro che hanno ultimato il progetto (407 persone). Inoltre dati recenti raccolti nel nostro PO hanno dimostrato che circa il 76% delle persone reinserite nel mondo del lavoro durante il PO, hanno saputo mantenere l'occupazione a lungo termine. I risultati ottenuti durante i 10 anni di esperienza mostrano quindi l'utilità di questa misura attiva in particolare per le persone disoccupate senza formazione. L'aver potuto inserire più di quattrocento persone nel mondo del lavoro e di occuparne 1'490 in attività temporanee è certamente un dato incoraggiante di fronte all'esplosione della disoccupazione, soprattutto se si pensa che l'utenza del nostro PO è considerata "difficilmente ricollocabile". Per quanto riguarda tutti coloro che rimangano comunque esclusi dal mondo del lavoro, ribadiamo che il fatto stesso di aver tentato questa esperienza lavorativa permette di guardare al mondo dei lavoro senza sentirsene esclusi a priori. Ciò può aumentare le possibilità di ricollocamento. Ma anche senza nessuna prospettiva di collocamento, rimane per queste persone almeno la convinzione di essere ancora in grado di dare un proprio contributo alla società.

IL PO PREPARA IL MIO FUTURO

La testimonianza di Fernandes Vilela Adoindo utente del PO Mercatino

D: II programma occupazionale è utile oppure no?
R: Sì, è utile in vari sensi. Quando sono arrivato nel mese di aprile ero un po' triste e un po' arrabbiato perché dicevo: devo lavorare, magari prendendo la stessa paga che prenderei stando a casa senza fare niente. Invece adesso ho capito che è bello, piantare i pomodori, raccoglierli, curarli, perché è una cosa della natura e che tutti noi mangiamo. Tutti noi mangiamo l'insalata, le zucchine, e tutto quello che raccogliamo qui. È anche molto importante questo Programma occupazionale perché ci prepara per un domani. Se troviamo un lavoro e dobbiamo cominciare subito da capo, stando a casa inattivi è un po' difficile ricominciare. Invece qua, siamo già sulla buona strada, come un atleta, che deve fare la sua gara. Se è da un po' di tempo fermo, allora avrà delle difficoltà, dovrà fare tanti allenamenti. Per il lavoro è la stessa cosa. È anche bello cercare di aiutare chi ha più bisogno. lo mi trovo bene, anzi starei qui per sempre.
D: Ma allora lei mi sta dicendo che preferisce venire alle sette del mattino a lavorare intensamente, piuttosto che starsene a casa a dormire?
R: Sì, perché spero di trovare un lavoro al più presto possibile per il quale sono già preparato per andare avanti.


CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTANO I DISOCCUPATI

Le statistiche, si sa, possono dire le bugie, ma questa scandalizzerebbe anche Pinocchio. 1 disoccupati in Ticino non sono 7'406, come presentato recentemente, ma circa 13'000! Bisogna infatti sapere che tutte le persone disoccupate che ricevono un guadagno intermedio, che stanno svolgendo una misura attiva, programma occupazionale o corso, o che sono in fine diritto alle indennità, non sono prese in considerazione dalle statistiche. Si chiamano cercatori di impiego, ma in verità sono disoccupati come gli altri. Incredibile e inaccettabile! I cercatori di impiego infatti, tolte quelle poche centinaia di persone, soprattutto casalinghe, che desidererebbero riprendere un'attività professionale, sono tutte persone disoccupate e oggi sono in Ticino 13'680. Non neghiamo che stiamo vivendo una piccola, forse solo stagionale, ripresa economica, ma il forte calo della disoccupazione, che stiamo osservando da qualche mese, è dovuto principalmente ad altri fattori. II primo è l'aumento vertiginoso di offerte di corsi e programmi occupazionali che trasformano magicamente una persona in cercatore di impiego, facendola sparire dalle statistiche dei disoccupati. li secondo è l'uscita dalle statistiche di disoccupati che non hanno più diritto alle indennità. Sono circa 2'000 all'anno, una parte di queste finirà in assistenza.


LA CONCORRENZA

Nello sviluppo delle attività abbiamo sempre avuto una particolare attenzione al problema della concorrenza. I contatti avuti con le associazioni di categoria ci hanno sempre confermato l'assenza di concorrenza con le nostre attività e nessun reclamo ci è stato rivolto in 10 anni di attività. Le attività sviluppate infatti, sono state sempre oggetto di approfondite analisi rispetto ai costanti cambiamenti del mercato. A titolo di esempio basta citare le nostre decisioni di chiudere alcuni settori del PO unicamente per un intervento a carattere preventivo, senza avere mai registrato fatti concreti di concorrenza o lamentele da parte di artigiani. Dal 1997 abbiamo quindi chiuso i laboratori artigianali rivolti verso l'esterno (tappezzeria, restauro e sartoria, piccoli trasporti o traslochi). Riteniamo infatti, che alcune attività completamente ignorate dai piccoli artigiani fino a pochi anni fa, potrebbero oggi divenire piccole attività svolte da privati. Siamo convinti che è meglio lasciare cadere un'attività, anche se non da fastidio a nessuno, piuttosto che far nascere false idee di concorrenza che minerebbero tutto un progetto che ha sempre saputo offrire opportunità lavorative utili e non concorrenziali.


UN LAVORO NORMALISSIMO

La testimonianza di Ivo Braga utente del PO Mercatino

D: Ma in tondo, sta già vivendo una situazione difficile, non è meglio starsene a casa?
R: Penso che sia una questione di carattere. lo preferisco fare un programma occupazionale. Prima di tutto perché è un anno che sono qui alla Caritas e mi sono sempre trovato bene e poi preferisco essere attivo= Per me non è interessante stare a casa e prendere le indennità disoccupazione, preferisco fare qualche cosa, é più utile.
D: Trova utile quello che fa?
R: Indipendentemente dal lavoro che si fa in un programma occupazionale, trovo che sia utile in ogni caso. È un'esperienza nuova. Sarebbe meglio avere un posto di lavoro fisso, avere un posto nel mercato, però dal momento che siamo in queste condizioni, io dico che è utile. Ci sono delle persone come me, però con altri problemi, con altri modi di vedere le cose. Lo trovo utile il programma occupazionale non solo per il lavoro in se stesso, ma anche per l'insieme della compagnia che c'è. Come su un posto di lavoro normale, diverse mentalità, diversi modi di pensare, diversi modi di veder le cose.
D: Lei trova il Programma occupazionale un posto di lavoro normale?
R: Per me sì, per me è un lavoro normalissimo. L'impegno c'è e se uno ci sta, ce n'è come in un lavoro normale.
D: II mercato non sta offrendo tanti posti di lavoro, quali sono secondo lei le sue prospettive?
R: lo spero, nonostante che il mercato è quello che è, e la mia età un po' avanzata, di poter trovare ancora qualche cosa, di essere ancora utile.


CERCASI DISOCCUPATI DISPERATAMENTE

Sull'ultimo numero della nostra rivista, avevamo lanciato l'allarme sulla situazione delle persone da inserire all'interno dei nostro programma occupazionale Mercatino, dando voce al responsabile dell'Ufficio cantonale del lavoro, Nicola Giambonini, che nel frattempo aveva emanato precise disposizioni agli uffici regionali di collocamento. Questi ed in particolare, Siasca, Locarno e Lugano, sì sono mossi per mettere a disposizione del programma occupazionale persone che potevano essere ancora inseriti nelle varie attività produttive. Evidentemente gli scompensi si sono comunque avuti. In effetti ed in modo particolare nel settore orticolo, per i mesi di alta stagione, maggio settembre, si è lavorato con personale insufficiente, dove la qualità del lavoro ne ha risentito. Anche per altri settori, come il riciclaggio dei tessili e dei mobili, le difficoltà non sono state poche ed alcune, continuano ancora. Capita infatti che pur incontrando persone da inserire nel programma occupazionale, si riscontrino difficoltà dovute a situazioni particolari delle stesse. Ha in previsione corsi di formazione, è in attesa di risposte di lavoro che purtroppo spesso sono negative, si presenta con certificati medici oppure ha una particolare formazione e preferisce, giustamente, cercare in un settore nel proprio ramo. Giustificazioni peraltro valide, ma per quanto riguarda le nostre attività resta pur sempre la difficoltà a darle una continuità, visto anche i numeri della disoccupazione cantonale. Consideriamo che il bacino in cui gli uffici di collocamento fanno riferimento per il nostro programma è quello dei generici, cioè di coloro che non hanno necessariamente una formazione specifica, ma che hanno lavorato nei diversi settori dell'economia. La situazione si sta dunque raddrizzando, grazie a chi all'interno degli uffici di collocamento ha recepito il problema. Sarà ora anche compito di altri uffici preposti, pianificare la situazione per l'anno prossimo, in modo da non penalizzare ì collocatori, gli organizzatori, sia dal punto di vista delle attività ma anche di quello finanziario, ma soprattutto ali assicurati.