DUE ANNI DI STORIA E ALCUNE
NOVITA: APRE LA SARTORIA E SI INIZIA A LAVORARE AL RONCO DI ARBEDO
II Programma Occupazionale di Caritas Ticino giunge al termine del suo secondo
anno completo di esistenza. E' sorprendente come persone così diverse,
mai incontrare prima tra di loro, riescano a vivere rapporti umani, attraverso
il lavoro, non solo rispettosi ma anche cordiali, spesso di amicizia. Quando
il "Mercatino" abbia inciso nella vita delle persone lo vediamo specialmente
quando qualcuno degli operai arriva al termine dei sei mesi e deve lasciare
il Programma Occupazionale. Allora si può misurare quanto profondi e
importanti siano stati i legami creati in questo tempo di vita e lavoro insieme.
Non diciamo queste cose per cercare un qualche plauso ma solo per dire che è
possibile, pur dentro la fatica del lavoro, vivere rapporti più umani
e più cordiali e questo lo vogliamo dire a tutto il mondo del lavoro
che spesso è segnato da arrivismi e violenze, da emarginazioni e competitività.
Due novità del PO.. La prima è la Sartoria. Da qualche mese a
questa parte abbiamo iniziato una nuova attività che occupa stabilmente
tre persone e che produce oggetti di abbigliamento e arredamento secondo la
tecnica del pacht work. Queste stoffe noi le ricicliamo ritagliando indumenti
e biancheria che altrimenti non sarebbero più utilizzabili. La seconda
novità del PO. è il Ronco di Arbedo. Per San Martino inizieremo
una nuova esperienza che amplierà il già importante lavoro legato
al giardinaggio, prendendo in affitto un magnifico terreno di 18mila metri quadrati
situato nel comune di Arbedo. Boll. Caritas Ticino ottobre e dicembre '89 Keo
Zaneiti, resp. PO.
1991
TANTE ATTIVITÀ PER ACCOGLIERE UN'UMANITÀ FERITA
Le nostre attività lavorative si sono ampliate con l'affitto di un terreno
agricolo con annesso un vigneto e frutteto ad Arbedo; con il potenziamento dell'attività
di sartoria che produce articoli di abbigliamento, articoli per la casa e accessori
vari; con la produzione di stracci per fabbriche e officine meccaniche. Attività
queste che vanno ad aggiungersi alle altre già esistenti: il ritiro dei
mobili, i traslochi, il restauro di mobili antichi, la tappezzeria, il giardinaggio.
La tipologia del disoccupato che viene al Mercatino è assai varia e rappresentativa
delle classi socialmente disagiate della nostra società. Giovani che
non hanno ancora trovato un inserimento lavorativo duraturo e qui di emarginati,
con tutti i problemi che ne derivano. In alcuni casi problemi relazionali, dipendenza
da stupefacenti o solo insicurezza nelle proprie capacità. Persone anziane,
escluse a causa dell'estrema selettività del mondo lavorativo, dove già
per un uomo al di sopra dei quarant'anni trovare un posto di lavoro può
diventare un problema irrisolvibile. Persone che per svariati motivi si ritrovano
senza un'occupazione (malattia, crisi economia, problemi personali) e quindi
con tutte le conseguenze che ne derivano: dal sentirsi demotivati e isolati,
ai casi limite di depressione.
Tutta questa umanità "ferita", se accolta, e apprezzata senza
pregiudizi, è capace di reagire e di ritrovare forza e volontà,
intelligenza e passione per il lavoro e i rapporti umani. Boll. CariI tas Ticino
dicembre 91 Demetrio Zanetti, resp. PO.
1993
I TASSI DI DISOCCUPAZIONE AUMENTANO, NASCONO LE ATTIVITA INDUSTRIALI
Siamo al sesto anno dell'esperienza del Programma occupazionale Mercatino di
Lugano che attualmente dà lavoro a 26 persone, disoccupati di lunga durata,
che oltre a un salario regolare trovano un sostegno per la ricerca di un posto
di lavoro definitivo. In questi 5 anni circa 200 persone sono passate nel programma
e quasi la metà ha ritrovato un lavoro. Abbiamo inoltre stipulato un
accordo con una ditta che si occupa di eliminazione di rifiuti elettronici per
poter sviluppare una nuova attività di raccolta e di smontaggio in atelier
dei rifiuti raccolti in Ticino. Spesso i programmi occupazionali sono pensati
solo come realizzazione di lavori di utilità pubblica. Crediamo invece
che, nonostante le grosse difficoltà del mercato, si debbano battere
piste nuove nel senso dell'auto-imprenditorialità discostandosi il più
possibile dall'assistenzialismo deresponsabilizzante in cui possono cadere anche
le migliori conquiste sociali. Boli. Caritas Ticino agosto '93.
1994
NUOVE SEDI E NUOVE ATTIVITA: ORTICOLTURA A POLLEGIO, RICICLAGGIO TESSILI A GIUBIASCO
Si sono raddoppiati i posti di lavoro rispetto all'anno scorso portando a 52
e si è aperta una seconda sede a Giubiasco. La nuova sede di Giubiasco
è partita a pieno ritmo con l'attività principale del riciclaggio
di abiti regalati a Caritas che diventano, dopo la selezione, abiti riutilizzati
attraverso i 6 mercatini sparsi nel Cantone, stoffe per la sartoria del programma
di Lugano che confeziona abiti e oggetti per le 3 boutiques, stracci per i garages.
La priorità nelle assunzioni a Giubiasco, in prevalenza donne, è
stata data alle famiglie monoparentali. E comunque il criterio di assunzione
per tutti è che si siano finite, o stiano finendo, le indennità
di disoccupazione. E in questi giorni inizia un'altra avventura con una nuova
attività: la produzione orticola. Questa nuova attività si svolge
a Pollegio sul terreno del Centro S. Maria. Si stanno allestendo i primi tunnel
di plastica, arando e fresando per poter piantare le piantine che arriveranno
nei prossimi giorni. Fra le novità di questo ultimo periodo inoltre,
va segnalata la posa dei contenitori per la raccolta di abiti di TEXAID e il
loro svuotamento. L'azione, lanciata da noi qualche mese fa a tutti i comuni
del Ticino, ha avuto un successo insperato e una cinquantina di comuni hanno
già comandato 80 contenitori che i nostri operai del programma hanno
cominciato a distribuire. Finita la posa, l'attività continuerà
con lo svuotamento regolare dei contenitori, inviando i sacchi di vestiti alla
centrale di Texaid a Schattdorf. Caritas Ticino Informazioni maggio '94 Roby
Noris, dir. Caritas Ticino.
LA MONTEFORNO CHIUDE. DALL'OMELIA DEL 6 MARZO 1994 DI MONS. VESCOVO EUGENIO
CORECCO AGLI OPERAI DELLA MONTEFORNO
La vita umana sociale deve essere fondata sulla giustizia. Abbiamo bisogno e
abbiamo diritto di poter constatare che quanto succede e viene deciso, avviene
e succede nel rispetto assoluto della giustizia. Non è possibile che
la gente perda il lavoro, che le famiglie siano destabilizzate, che una regione
sia precipitata in una situazione di depressione, unicamente in nome del profitto
e ancor meno della sua massimizzazione. Facendo queste osservazioni, intendo
semplicemente ricordare a tutti che la convivenza tra di noi può essere
giusta, dignitosa, democratica e rispettosa di ogni singola persona, solo alla
condizione imprescindibile che i Comandamenti di Dio, e in particolare il Comandamento
di dire la verità e quello di praticare la giustizia, e perciò
di non rubare, vengano rigorosamente rispettati. Caro fratelli e sorelle nel
Signore, questa sera ci siamo riuniti per vivere un duplice gesto di solidarietà,
umana e cristiana nello stesso tempo. Non possiamo, infatti, lasciare sole queste
nostre famiglie, minacciate dalla perdita del loro lavoro; non possiamo lasciare
soli, in mezzo a noi, coloro che hanno pianificato la propria esistenza attorno
a questa sorgente di produzione, rappresentata dalla Monteforno. Dobbiamo perciò
stringerci attorno a queste persone e queste famiglie con un abbraccio umano,
perché esse appartengono alla nostra vita, alla nostra storia e alla
nostra memoria. Caritas Ticino. Informazioni maggio '94.
1995
NUOVE ATTIVITÀ: ORTICOLTURA ALL'ISOLA VERDE, RICICLAGGIO DEI RIFIUTI
ELETTRONICI E DEI FRIGORIFERI
Sulla base dell'esperienza molto positiva dell'attività di orticoltura
iniziata nel 1994 sul terreno del'ex Centro S. Maria a Pollegio, Caritas Ticino,
in collaborazione con l'Associazione Transfer Monteforno, ha affittato l'azienda
agricola Isola Verde a Cadenazzo. Lazienda, già in piena attività
con 15 disoccupati, ex operai della Monteforno, prevede altrettante assunzioni
entro inizio estate. Ultime novità del PO. Mercatino nate a cavallo fra
il 1994 e il 1995 sono il riciclaggio dei rifiuti elettronici e il frazionamento
dei frigoriferi. Queste attività di riciclaggio, elettronica e frigo,
in Ticino non erano svolte da nessuno perché economicamente non rendono
abbastanza. Si tratta quindi di attività utili che permettono di creare
nuovi posti di lavoro e non fanno concorrenza a nessuno. Ci pare si apra una
strada nuova e particolarmente interessante per i programmi occupazionali coniugando
disoccupazione e protezione dell'ambiente. Caritas Ticino Informazioni marzo
'95 Paola Dúnner, resp. PO.
PRODURRE CON I DISOCCUPATI
Per aiutare un disoccupato di lunga durata bisogna proporre attività
credibili che lo convincano che non sta giocando e che è ancora capace
di dare il suo contributo, un lavoro utile e ragionevole. L'esperimento di quest'anno
con un'azienda orticola fra le più grandi del Ticino ha permesso di capire
che si può produrre secondo parametri normali anche nel quadro di un
programma occupazionale con persone non esperte e che cambiano continuamente.
Si sta valutando la possibilità di un acquisto di questa azienda poiché
non è possibile affittarla ulteriormente. I programmi occupazionali dovranno
essere potenziati come forma di reinserimento e non come parcheggio per svolgere
attività inutili solo perché sussidiate. Caritas si batte, attraverso
i suoi programmi in continuo sviluppo, per proporre soluzioni nuove anche per
gli ultimi, quelli che hanno finito le indennità di disoccupazione. Le
270 persone che hanno lavorato quest'anno nei nostri programmi occupazionali
sono il fatto più concreto che abbiamo da proporre. Caritas Ticino Informazioni
ottobre '95 Roby Noris, dir. Caritas Ticino.
1996
L'ISOLA VERDE È COMPERATA, NELLE QUATTRO SEDI SONO INSERITE 382 PERSONE
Dopo una prima fase in cui il Mercatino si è prevalentemente rivolto
verso attività di tipo artigianale, quali la sartoria, la falegnameria
ed il restauro e il recupero mobili, con l'avvento delle sedi sopracenerine
l'obiettivo è stato spostato verso programmi con un forte carattere industriale:
nel 1995, 300 tonnellate di vestiti usati sono state trattate nella sede di
Giubiasco per essere riutilizzate in forme e modi diversi, 360 tonnellate di
computer, stampanti, fax, fotocopiatrici ed altro materiale elettronico sono
state frazionate e riciclate a Pollegio; 2'000 frigoriferi hanno subito il primo
trattamento previsto dalla S.E.N.S. per lo smaltimento completo; infine, le
aziende orticole di Pollegio, sul sedime dell'ex Santa Maria, e di Cadenazzo,
presso l'Isola Verde, hanno prodotto rispettivamente 30 e 250 tonnellate di
pomodori, oltre a quantità minori di altri ortaggi. Informazioni Caritas
Ticino marzo '96 Sergio Treta, resp. PO.
OGNI LAVORATORE MERITA DI ESSERE VALORIZZATO
Da parte nostra riteniamo che ogni lavoratore può essere reinserito nel
mondo del lavoro e che nessuno dovrebbe venire escluso solo perchè considerato
al di fuori di determinati parametri fissati oggi dal mercato. Ogni uomo è
unico e irripetibile anche se é necessario, ai fini della produttività,
formare delle categorie, non si dovrebbe, a nostro avviso, scartare a priori
tutti quelli che secondo un criterio molto spiccio e di moda oggi non ne fanno
parte completamente. Siamo di fronte ad una svolta culturale con implicazioni
sociali le cui radici affondano nella crisi economica. È doveroso segnalarla
per fare in modo che chi può intervenire, anche nel piccolo ambito di
un ufficio, di un'azienda, di un commercio, lo faccia tentando così di
frenare almeno in partel'emoragia in corso. Informazioni Caritas Ticino marzo
'96 Nadia Banfi, resp. PO
1997
860 TONNELLATE DI TESSILI LAVORATE, 2800 FRIGORIFERI SMALTITI, 150 TONNELLATE
DI RIFIUTI ELETTRONICI FRAZIONATI, 220 TONNELLATE DI POMODORI PRODOTTI, 1 ,4
MILIONI DI RICAVI, 436 DISOCCUPATI INSERITI
NICOLA GIAMBONINI, CAPO UFFICIO CANTONALE DEL LAVORO
II programma spende dei soldi pubblici che in altro modo sarebbero comunque
spesi per lasciare inattive le persone a casa. Sono ancora pochi i progetti
che hanno cominciato come PO e adesso danno lavoro, un lavoro vero, a delle
persone. Però questa è un'opportunità che secondo me non
bisogna escludere, anzi bisogna sviluppare il più possibile. II più
grosso malinteso sui programmi è quello del loro costo. Girano cifre,
la gente parla, si spendono x milioni di qua, x milioni di là. Pochissimo
hanno capito che il 75% di quelle cifre si spenderebbe comunque, perché
si spenderebbe in indennità di disoccupazione e i disoccupati starebbero
a casa. E probabilmente quel 25% che non si spenderebbe direttamente si finirebbe
per spenderlo da un'altra parte, perché chi sta a casa va dal dottore,
non sta bene, non esce di casa, oppure esce ma va al bar. Finiamo per pagare
le stesse cifre ma sotto altre voci contabili. Devo dire che avendo contatti
regolarmente con i datori di lavoro, mi sento sempre più spesso dire:
noi cerchiamo sì la qualifica, mala qualifica può passare in secondo
piano quando ci troviamo davanti a una persona veramente motivata al lavoro,
che ha voglio di imparare e che ha il potenziale per imparare, intendiamoci.
E' meglio poter arrivare da un datore di lavoro con il biglietto da visita "ho
lavorato negli ultimi sei mesi", piuttosto che "da un anno e mezzo
sono a casa a non fare niente". Con la conseguenza di aver perso non solo
le competenze professionali tecniche, ma anche le competenze sociali, la possibilità
di entrare in relazione con gli altri, questa forse è la cosa più
grave. Raccogliere pomodori all'Isola Verde presso il Programma Occupazionale
di Caritas, è un'attività che alcuni potrebbero definire inutile,
dal punto di vista dell'inserimento professionale del disoccupato. lo devo dire
che mettendomi nei panni del datore di lavoro che deve assumere un operaio parliamo
sempre di livelli di qualifica medio bassi preferisco e andrò senz'altro
a scegliermi la persona che ha dimostrato che ha la capacità di lavorare,
che ha la testa per lavorare, che è capace di alzarsi la mattina alle
cinque e finire la sera tardi, di fare un lavoro duro anche se fondamentalmente
avrebbe potuto trovare la strada per evitarlo, per svicolare, e invece non l'ha
fatto. Questo è il segnale più grosso che si può dare ad
un datore di lavoro. Informazioni Caritas Ticino novembre '97.
IL RICOLLOCAMENTO
L'utilità non è misurabile solo nei termini di numero di persone
ricollocate nel mondo del lavoro dati che già da soli potrebbero motivare
l'utilità della misura ma deve tenere conto anche dei fattori sociali
di inserimento e di valorizzazione delle capacità lavorative di persone
costrette all'inoperosità. Vale però la pena soffermarsi comunque
sui dati inerenti al tasso di ricollocamento. Durante questi dieci anni, 1'490
perone sono state assunte dal nostro programma (1'244 negli ultimi 5 anni),
reinserendo il 35,5% di coloro che hanno ultimato il progetto (407 persone).
Inoltre dati recenti raccolti nel nostro PO hanno dimostrato che circa il 76%
delle persone reinserite nel mondo del lavoro durante il PO, hanno saputo mantenere
l'occupazione a lungo termine. I risultati ottenuti durante i 10 anni di esperienza
mostrano quindi l'utilità di questa misura attiva in particolare per
le persone disoccupate senza formazione. L'aver potuto inserire più di
quattrocento persone nel mondo del lavoro e di occuparne 1'490 in attività
temporanee è certamente un dato incoraggiante di fronte all'esplosione
della disoccupazione, soprattutto se si pensa che l'utenza del nostro PO è
considerata "difficilmente ricollocabile". Per quanto riguarda tutti
coloro che rimangano comunque esclusi dal mondo del lavoro, ribadiamo che il
fatto stesso di aver tentato questa esperienza lavorativa permette di guardare
al mondo dei lavoro senza sentirsene esclusi a priori. Ciò può
aumentare le possibilità di ricollocamento. Ma anche senza nessuna prospettiva
di collocamento, rimane per queste persone almeno la convinzione di essere ancora
in grado di dare un proprio contributo alla società.
IL PO PREPARA IL MIO FUTURO
La testimonianza di Fernandes Vilela Adoindo utente del PO Mercatino
D: II programma occupazionale è utile oppure no?
R: Sì, è utile in vari sensi. Quando sono arrivato nel mese di
aprile ero un po' triste e un po' arrabbiato perché dicevo: devo lavorare,
magari prendendo la stessa paga che prenderei stando a casa senza fare niente.
Invece adesso ho capito che è bello, piantare i pomodori, raccoglierli,
curarli, perché è una cosa della natura e che tutti noi mangiamo.
Tutti noi mangiamo l'insalata, le zucchine, e tutto quello che raccogliamo qui.
È anche molto importante questo Programma occupazionale perché
ci prepara per un domani. Se troviamo un lavoro e dobbiamo cominciare subito
da capo, stando a casa inattivi è un po' difficile ricominciare. Invece
qua, siamo già sulla buona strada, come un atleta, che deve fare la sua
gara. Se è da un po' di tempo fermo, allora avrà delle difficoltà,
dovrà fare tanti allenamenti. Per il lavoro è la stessa cosa.
È anche bello cercare di aiutare chi ha più bisogno. lo mi trovo
bene, anzi starei qui per sempre.
D: Ma allora lei mi sta dicendo che preferisce venire alle sette del mattino
a lavorare intensamente, piuttosto che starsene a casa a dormire?
R: Sì, perché spero di trovare un lavoro al più presto
possibile per il quale sono già preparato per andare avanti.
CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTANO I DISOCCUPATI
Le statistiche, si sa, possono dire le bugie, ma questa scandalizzerebbe anche
Pinocchio. 1 disoccupati in Ticino non sono 7'406, come presentato recentemente,
ma circa 13'000! Bisogna infatti sapere che tutte le persone disoccupate che
ricevono un guadagno intermedio, che stanno svolgendo una misura attiva, programma
occupazionale o corso, o che sono in fine diritto alle indennità, non
sono prese in considerazione dalle statistiche. Si chiamano cercatori di impiego,
ma in verità sono disoccupati come gli altri. Incredibile e inaccettabile!
I cercatori di impiego infatti, tolte quelle poche centinaia di persone, soprattutto
casalinghe, che desidererebbero riprendere un'attività professionale,
sono tutte persone disoccupate e oggi sono in Ticino 13'680. Non neghiamo che
stiamo vivendo una piccola, forse solo stagionale, ripresa economica, ma il
forte calo della disoccupazione, che stiamo osservando da qualche mese, è
dovuto principalmente ad altri fattori. II primo è l'aumento vertiginoso
di offerte di corsi e programmi occupazionali che trasformano magicamente una
persona in cercatore di impiego, facendola sparire dalle statistiche dei disoccupati.
li secondo è l'uscita dalle statistiche di disoccupati che non hanno
più diritto alle indennità. Sono circa 2'000 all'anno, una parte
di queste finirà in assistenza.
LA CONCORRENZA
Nello sviluppo delle attività abbiamo sempre avuto una particolare attenzione
al problema della concorrenza. I contatti avuti con le associazioni di categoria
ci hanno sempre confermato l'assenza di concorrenza con le nostre attività
e nessun reclamo ci è stato rivolto in 10 anni di attività. Le
attività sviluppate infatti, sono state sempre oggetto di approfondite
analisi rispetto ai costanti cambiamenti del mercato. A titolo di esempio basta
citare le nostre decisioni di chiudere alcuni settori del PO unicamente per
un intervento a carattere preventivo, senza avere mai registrato fatti concreti
di concorrenza o lamentele da parte di artigiani. Dal 1997 abbiamo quindi chiuso
i laboratori artigianali rivolti verso l'esterno (tappezzeria, restauro e sartoria,
piccoli trasporti o traslochi). Riteniamo infatti, che alcune attività
completamente ignorate dai piccoli artigiani fino a pochi anni fa, potrebbero
oggi divenire piccole attività svolte da privati. Siamo convinti che
è meglio lasciare cadere un'attività, anche se non da fastidio
a nessuno, piuttosto che far nascere false idee di concorrenza che minerebbero
tutto un progetto che ha sempre saputo offrire opportunità lavorative
utili e non concorrenziali.
UN LAVORO NORMALISSIMO
La testimonianza di Ivo Braga utente del PO Mercatino
D: Ma in tondo, sta già vivendo una situazione difficile, non è
meglio starsene a casa?
R: Penso che sia una questione di carattere. lo preferisco fare un programma
occupazionale. Prima di tutto perché è un anno che sono qui alla
Caritas e mi sono sempre trovato bene e poi preferisco essere attivo= Per me
non è interessante stare a casa e prendere le indennità disoccupazione,
preferisco fare qualche cosa, é più utile.
D: Trova utile quello che fa?
R: Indipendentemente dal lavoro che si fa in un programma occupazionale, trovo
che sia utile in ogni caso. È un'esperienza nuova. Sarebbe meglio avere
un posto di lavoro fisso, avere un posto nel mercato, però dal momento
che siamo in queste condizioni, io dico che è utile. Ci sono delle persone
come me, però con altri problemi, con altri modi di vedere le cose. Lo
trovo utile il programma occupazionale non solo per il lavoro in se stesso,
ma anche per l'insieme della compagnia che c'è. Come su un posto di lavoro
normale, diverse mentalità, diversi modi di pensare, diversi modi di
veder le cose.
D: Lei trova il Programma occupazionale un posto di lavoro normale?
R: Per me sì, per me è un lavoro normalissimo. L'impegno c'è
e se uno ci sta, ce n'è come in un lavoro normale.
D: II mercato non sta offrendo tanti posti di lavoro, quali sono secondo lei
le sue prospettive?
R: lo spero, nonostante che il mercato è quello che è, e la mia
età un po' avanzata, di poter trovare ancora qualche cosa, di essere
ancora utile.
CERCASI DISOCCUPATI DISPERATAMENTE
Sull'ultimo numero della nostra rivista, avevamo lanciato l'allarme sulla situazione
delle persone da inserire all'interno dei nostro programma occupazionale Mercatino,
dando voce al responsabile dell'Ufficio cantonale del lavoro, Nicola Giambonini,
che nel frattempo aveva emanato precise disposizioni agli uffici regionali di
collocamento. Questi ed in particolare, Siasca, Locarno e Lugano, sì
sono mossi per mettere a disposizione del programma occupazionale persone che
potevano essere ancora inseriti nelle varie attività produttive. Evidentemente
gli scompensi si sono comunque avuti. In effetti ed in modo particolare nel
settore orticolo, per i mesi di alta stagione, maggio settembre, si è
lavorato con personale insufficiente, dove la qualità del lavoro ne ha
risentito. Anche per altri settori, come il riciclaggio dei tessili e dei mobili,
le difficoltà non sono state poche ed alcune, continuano ancora. Capita
infatti che pur incontrando persone da inserire nel programma occupazionale,
si riscontrino difficoltà dovute a situazioni particolari delle stesse.
Ha in previsione corsi di formazione, è in attesa di risposte di lavoro
che purtroppo spesso sono negative, si presenta con certificati medici oppure
ha una particolare formazione e preferisce, giustamente, cercare in un settore
nel proprio ramo. Giustificazioni peraltro valide, ma per quanto riguarda le
nostre attività resta pur sempre la difficoltà a darle una continuità,
visto anche i numeri della disoccupazione cantonale. Consideriamo che il bacino
in cui gli uffici di collocamento fanno riferimento per il nostro programma
è quello dei generici, cioè di coloro che non hanno necessariamente
una formazione specifica, ma che hanno lavorato nei diversi settori dell'economia.
La situazione si sta dunque raddrizzando, grazie a chi all'interno degli uffici
di collocamento ha recepito il problema. Sarà ora anche compito di altri
uffici preposti, pianificare la situazione per l'anno prossimo, in modo da non
penalizzare ì collocatori, gli organizzatori, sia dal punto di vista
delle attività ma anche di quello finanziario, ma soprattutto ali assicurati.