Una lettrice ci ha scritto
San Gerardo di Monza



Un'attenta lettrice ci ha segnalato che la devozione a San Gerardo, citato sull'ultimo numero della nostra rivista nell'articolo sul Beato Manfredo Settala, è ancora viva oggi attraverso pellegrinaggi, messe e visite alla Chiesa dedicata a San Gerardo a Monza. La lettrice Giuseppina Cavadini di Genesterrio, ci informa che "vi è ancora oggi una festa che merita un po' di considerazione perchè autentica testimonianza di un "voto" fatto dalla gente di Olgiate Comasco, una popolosa borgata di 10'000 anime a pochi minuti dal confine di Brusata Bizzarone.
Il voto venne pronunciato nel 1208 in tempo di calamità, quando una grave malattia cardiaca con ripercussioni a livelli mentale rendeva incapace la gente d'aiutarsi e curarsi tra di loro. C'è ancora un detto che dice "I matt dal Ulgia ...". La popolazione ricorse allora al Beato Manfredo di Riva San Vitale che viveva in romitaggio sul Monte San Giorgio, il quale consigliò di recarsi a Monza ove era appena morto un uomo in odore di santità, Gerardo dei Tintori, che aveva consumato la sua vita in opere di bene verso i poveri e di dargli una degna sepoltura.
Così fecero gli Olgiatesi e ricevettero la grazia. Liberati dal tremendo morbo, promisero di recarsi ogni anno solennemente sulla sua tomba in ringraziamento perenne. Anche quest'anno, come sempre, hanno tenuto fede all'antica promessa arrivando in massa a Monza.
Accanto a queste belle tradizioni sono fiorite leggende e usanze come quella che vuole che chi varca per la prima volta il ponte sul Lambro nella città di Monza, deponga un mazzetto di trifoglio vicino alle fauci del maestoso leone che ne sovrasta l'entrata,
Dice anche la storia-leggenda che una sera San Gerardo riuscì a corrompere il sagrestano con un grappolo di ciliege, ottendendo da quest'ultimo il permesso di stare in chiesa tutta la notte a pregare davanti alla S. Eucarestia. Il fatto é che si era nel mese di gennaio ed è per questo che, dentro l'urna, si vede un piccolo mazzo di rose di ciliege.
Oltre all'urna che ne conservano i resti un'altra analogia fra il B. Manfredo e S. Gerardo. Anche per quest'ultimo conteso tra quelli di Monza e dagli Olgiatesi, che lo volevano loro, si ricorse ai buoi, che però presero la direzione di Monza dove il Santo restò sempre.
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