La
voce di un utente del PO
Nicola
Del Biaggio lavora attualmente nel PO Mercatino di Caritas Ticino sede di Giubiasco.
Ci racconta come vede il mondo dei "senza lavoro" con gli occhi di
un disoccupato.
D: Qual è la
tua formazione?
R: Sono impiegato di commercio.
D: Sei disposto a trovare solo nel tuo campo specifico?
R: Assolutamente no. Al giorno doggi bisogna saper inventare per poter
trovare un lavoro.
D: E qual è il requisito minimo per trovare un lavoro
R: Essere disponibili a fare di tutto. Anche il netturbino, se è lunica
cosa che resta da fare. Però alla fine del mese, bisogna avere unentrata,
un introito, anche perché non viviamo in un paese dove con cinque franchi al
mese riesci a vivere. Bisogna avere uno stipendio, anche minimo, perché altrimenti
non vivi. Non ho neanche intenzione di finire in assistenza. Quello sarebbe
proprio lultimo traguardo da me auspicato.
D: Ora stai svolgendo un programma occupazionale. È qualcosa di utile, oppure
è tempo perso.
R: Non è assolutamente tempo perso. Poiché una persona che è stata per un
lungo periodo in disoccupazione, ha perso il ritmo del lavoro. Non sa più cosa
vuol dire alzarsi alle sette di mattina e lavorare otto ore al giorno o andare
a dormire presto la sera. In disoccupazione si perdono i ritmi normali. Quando
sei in disoccupazione vai a dormire alle tre o alle quattro di mattina, tanto
il giorno dopo non devi alzarti e ... alla fine del mese lo stipendio entra
ugualmente.
D: Lo stipendio entra però solo se una persona sta cercando realmente lavoro.
R: Secondo me la disoccupazione pretende troppo poco. Non impongono di fare
venti ricerche di lavoro durante un mese. Domandano solo quattro timbri o quattro
ricerche di lavoro e poi automaticamente si ha diritto allo stipendio. Io, volendo,
nello spazio di venti minuti ho fatto le mie quattro richieste di lavoro, vado
alla sera nel mio ufficio, mi metto davanti al computer con il giornale, venti
minuti e voilà... sono a posto per tutto il mese. Ma questo non vuol dire essere
impegnati a ricercare lavoro. Il venerdì apro il giornale, scelgo quattro annunci,
mando le quattro lettere standard con il mio curriculum vitae e i miei certificati
e consegno i fogli alla cassa disoccupazione, così ricevo lo stipendio. La richiesta
della cassa disoccupazione è proprio minima!
D: È però indubbio che la crisi attuale esiste e che i posti di lavoro sono
diminuiti ...
R: Il discorso della crisi, è un discorso troppo semplicistico. Cè
la crisi? Basta, non cè lavoro. Secondo me non è così. Bisogna, svegliarsi.
Se proprio il lavoro non cè, bisogna anche inventarselo. È solo questione
di essere capaci di inventare. Perché anche cinquantanni fa certi lavori
sono stati inventati da qualcuno. Non li hanno trovati per strada, qualcuno
ha dovuto inventarli, dalla consegna di pizza a domicilio allinformatica.