[ 1. Chiesa e mass-media ] [ 2. Verso un marketing del sociale ] [ 3. Comunicare l'invisibile ] [ 4. Solidarietoà e inganno ]
[ 5. I soldi dei poveri per fare informazzione ] [ 6. La testata informativa "Caritas Insieme" ] [ Un pò di storia ]


6) La testata informativa "Caritas Insieme"

6.1) Comunicare, comunicare e … comunicare

"Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica presentando con ogni mezzo di comunicazione sociale, i fondamenti evangelici della diaconia, della carità e della dimensione sociale della fede secondo le indicazioni del Magistero della Chiesa Cattolica".

Caritas Ticino per svolgere il suo mandato possiede dunque anche una propria testata informativa "Caritas Insieme" composta da:
- 30 minuti di trasmissione televisiva settimanale (con repliche) su TeleTicino
- una rivista bimensile
- 15 minuti di trasmissione radiofonica settimanale su RadioFiumeTicino
- questo sito internet (www.caritas-ticino.ch)


E' in corso un cambiamento epocale dei modi di comunicare in ambito cattolico, una strada in salita molto scivolosa, perché le resistenze dall'interno sono grandi.
Talvolta sia in ambito cattolico, sia all'esterno, non si capisce bene dove si situi Caritas Ticino e dove si situi la testata informativa Caritas Insieme. Caritas Ticino è del Vescovo di Lugano, per statuti e per storia. Mons. Giuseppe Torti scrive: "Caritas Insieme è una voce nella Diocesi. Ce ne possono essere anche altre, tutto sta nel non avere una gendarmeria che misura quanto offre Caritas Insieme e che qualcuno pensi che debordi chissà fin dove; anche altre riviste possono occuparsi degli stessi aspetti. Quando si potrà dire: questa è la rivista ufficiale della Diocesi? Io non so rispondere. Per intanto posso solo rispondere che Caritas fa un grosso servizio dentro la Diocesi, è una voce attiva e viva della Diocesi. Ci sono forse altre manifestazioni a questo livello, ma un po' più ristrette di quelle di Caritas Insieme, ma noi dobbiamo essere oggettivamente contenti che ci sia Caritas Insieme."
Filippo Lombardi, direttore di TeleTicino sottolinea che Caritas Insieme non è "l'Osservatore Romano della Diocesi di Lugano. Io credo che Caritas abbia fatto una buona scelta, come l'hanno fatta altri partner di TeleTicino, entrando nell'azionariato. Hanno comperato delle azioni di questo progetto libero, indipendente, che sta nascendo in questi anni in Ticino. Voglio citarne un paio: abbiamo la Banca dello Stato e il Credito Svizzero che sono entrati perché vogliono promuovere delle emissioni di formazione economica o finanziaria, abbiamo il Corriere del Ticino che é entrato perché vuole prolungare il suo progetto di giornale in una serie di trasmissioni televisive. Quindi Caritas è entrata come uno dei nostri soci, guadagnandosi a pieno titolo il diritto allo spazio che occupa su TeleTicino, grazie all'intuizione di prolungare il proprio lavoro caritatevole attraverso le forme dell'informazione."
Sempre Filippo Lombardi afferma che, nel progetto "TeleTicino" ci hanno creduto in molti, ma non bisogna dimenticare chi "ci ha creduto per primo, e mi sembra anche giusto ricordarlo: era il Vescovo Eugenio Corecco, quando io ero direttore del Giornale del Popolo e mi aveva dato l'ok per partire con questo progetto, un po' pazzo, di fare un'ora di cronaca locale in TV. L'impressione è che questa eredità, questo dono diciamo, l'ho ricevuto da lui cinque anni fa, poi dai collaboratori che durante tutta questa strada mi hanno accompagnato, poi dai partners commerciali, perché in fondo non sono mica da dimenticare neanche loro, e dagli azionisti che ci hanno accompagnati in questo cammino. Ecco, tutti hanno creduto, quando magari razionalmente non c'erano così tante prospettive di sicurezza di arrivare ad un certo obiettivo. […] Ci ha creduto Caritas Ticino e credo che questi nostri partners siano veramente importanti per il risultato che abbiamo ottenuto."


6.2) Una valutazione dell'impegno mediatico

Per avere un'idea approssimativa dell'esito del suo lavoro di comunicazione, Caritas Ticino ha fatto effettuare tre sondaggi, sulla popolazione ticinese negli ultimi 6 anni, con l'intento di tracciare dei bilanci, se pur provvisori, dell'impegno svolto e dei suoi risultati. Questo è un segno tangibile della professionalità della testata informativa di Caritas Insieme.
Quanti guardano CARITAS INSIEME TV in Ticino? 30'000 rispondono sì. (3.408 sempre; 12.847 1/2 volte al mese; 13.372 meno che mensile).
E quanti leggono la rivista CARITAS INSIEME? In Ticino 43.000 persone rispondono sì. (27.006 sempre; 4.982 2/3 volte all'anno; 11.012 più raramente).
Queste sono in sintesi le cifre dell'informazione di Caritas Ticino, secondo un sondaggio realizzato nel mese di marzo 2000 con un campione di 1.400 persone, dall'istituto CIRM Eurotop di Lugano, specializzato in ricerche di mercato.
La questione nodale per Caritas Insieme è sapere se questa doppia testata televisiva e rivista, realizzata con pochissimi mezzi e per la maggior parte con forze di volontariato, raggiunga l'obiettivo in termini di pastorale della carità che Caritas Ticino ha previsto nei suoi statuti. Può meravigliare che per una valutazione delle prospettive di un lavoro di pastorale della carità ci si avvalga di un sondaggio che può solo misurare freddamente alcuni parametri e può anche sbagliare quando entra in merito a valutazioni che si prestano a interpretazioni e valutazioni soggettive sia degli intervistati, sia degli intervistatori. La ragione è semplice: una ricerca come questa è certamente il miglior strumento di cui si può disporre per fare delle valutazioni quantitative sull'audience e sulla lettura di una testata informativa come quella prodotta da Caritas Ticino.


6.3) Popolazione e contatti della trasmissione televisiva Caritas Insieme

Complessivamente è l'11,3% della popolazione ticinese a seguire la trasmissione televisiva "Caritas Insieme", sia pur con differenti frequenze: l'1,3% "sempre" e circa un 5% a testa per le voci "1-2 volte al mese" e "meno che mensilmente".
Le persone che dichiarano di "non essere interessate" alla trasmissione rappresentano il 23,7% del campione, mentre quelle che "non ricevono TeleTicino" il 23,4%. Ben il 40,6% degli intervistati ha dichiarato di "non essere a conoscenza" della trasmissione.
La stima dei contatti complessivi settimanali raggiunge le 9.769 persone. Tra queste il 35%, pari a 3.408 individui, segue "sempre" la trasmissione, il 49%, pari a 4.818 individui, "1 o 2 volte al mese", mentre il 16%, corrispondente a 1.543, "più raramente".
Nel target di riferimento della trasmissione "Caritas Insieme" non si riscontrano differenze tra uomini e donne; tra le diverse fasce di età troviamo una maggior rappresentanza di ultrasessantenni e nessuno al di sotto dei 29 anni. Un po' più presenti i pensionati e l'area del non lavoro. Più si é giovani meno si è interessati alla trasmissione; gli operai figurano la classe socio-professionale meno interessata.


6.4) Popolazione e stima dei contatti della rivista Caritas Insieme

Considerando il campione di abbonati alla rivista emerge come un complessivo 85% dichiari di leggerla "sempre", considerando sia l'ora giornaliera che i soli titoli, e tra questi ben il 41% gli dedica "almeno mezz'ora" ogni volta. Un complessivo 8% degli abbonati legge la rivista "raramente" e cioè "due/tre volte all'anno" o "più raramente". Negativo il fatto che il 7% degli abbonati dichiari di "non essere interessato" alla rivista.
In tutte le categorie di maggior frequenza di lettura troviamo maggiormente le donne; i 30-44enni sono più rappresentati nelle voci "dedico almeno un'ora" e "almeno dieci minuti", gli ultrasessantenni in quella "mezz'ora"; la voce "leggo solo i titoli" è molto citata dai più giovani (45%), fascia di età che emerge pure nella voce "non mi interessa" (22% a 7% di media).
Spostando ora l'analisi sul campione di popolazione ticinese, vediamo che la rivista "Caritas Insieme" è conosciuta da circa un ticinese su tre (32%). In particolare, valori sopra la media sono stati registrati tra i 30-44enni (35%), tra i piccoli indipendenti (41%) tra gli impiegati (38%) e tra gli operai (35%). Un complessivo 10,3% dichiara una frequenza di lettura costante: il 3,6% "almeno mezz'ora" ogni volta, il 2,5% "almeno 10 minuti", ed un 4,2% si limita a "leggere i titoli". Da notare, infine, come quasi sette intervistati su dieci (68,2%) abbiano dichiarato di "non conoscere la rivista". Tra coloro che dedicano "almeno un'ora" alla rivista spiccano gli ultrasessantenni (9%), l'area del non lavoro, i liberi professionisti ed i pensionati (17-11-9%). Il "non interesse" é prerogativa maggiore per le due fasce di età più giovani (36-33%); i piccoli indipendenti e gli impiegati (45-38%).
La stima dei contatti totali delle persone che hanno dichiarato di aver letto "almeno una volta" la rivista "Caritas Insieme" è pari a 43.000 individui (16,4% della popolazione over 16). La stima, invece, di coloro che hanno dichiarato di leggerla "sempre" (6 volte su 6, almeno i titoli) è pari a 27.000 individui (10,3%).
Considerando che gli abbonamenti sono 10.500 si può presumere che ogni copia sia letta ogni volta, o almeno sfogliata, da 2,6 persone.


6.5) Percezione della "missione di Caritas Ticino"

Il 26% della popolazione ticinese è convinto che Caritas Ticino si occupi essenzialmente di "casi sociali", prevalenza riscontrata in ogni categoria d'incrocio. Il 14% dichiara "un po' di tutto", il 10% "terzo mondo"; "non sa" dare un indicazione il 16% del campione. Tra gli abbonati prevale, invece, la voce "un po' di tutto" (28%) in ogni categoria considerata ad eccezione dei liberi professionisti che emergono nella voce "disoccupazione-occupazione". Segue "disoccupazione-occupazione" (21%) e "casi sociali" (18%). Tra questi solo il 3% non sa dare un'indicazione. Da notare come circa un terzo degli abbonati abbia una percezione di Caritas come attiva a tutto campo.

In tutti i casi, ciò che conta maggiormente, al di là di tutte queste cifre, è la valutazione complessiva che si può trarre: da una parte è fonte di soddisfazione sapere che esiste un pubblico così numeroso che guarda l'emissione televisiva e che legge la rivista, un pubblico grandissimo per rapporto al Ticino che ha le dimensioni di un quartiere di una grande città; dall'altra è stimolo per una maggiore responsabilità e impegno per il futuro.